Fa male

Fa male per come è arrivata, fa male perché dopo una rincorsa durata cinque mesi e dove abbiamo recuperato tredici punti, ci siamo ritrovato di nuovo a giocarci un titolo all’ultima giornata. Ancora contro il City e ancora una sconfitta per un punto. Fa male perché questa di oggi sarebbe stata una delle più belle pagine della nostra seppur incredibile storia…

Fa male perché a quindici minuti dalla fine credevamo che con una rete si poteva passare dal sogno alla realtà. Fa male perché a lottare all’Ethiad per noi avevamo Steven Gerrard e Phil Coutinho che per uno strano gioco di incroci potevano prendersi una piccola rivincita e riprendersi (almeno in parte) quello che il 2014 (sempre dal City) gli fu tolto.

Fa male perché ancora una volta è un punto a condannarci, un punto nell’arco di trentotto partite è come i decimi in un gran premio. Niente. Fa male perché con il pubblico è ritornato Fortress Anfield, è stata l’unica squadra della Premier League a non subire sconfitte in casa nel 2021-22. Le statistiche parlano di quindici vittorie e quattro pareggi, 49 gol segnati e solo nove subiti.

La magica accoglienza prima della partita

Sotto la guida di Klopp è la quarta stagione che si avvera una cosa del genere, solo lo scorso anno quando in parte si giocò senza pubblico abbiamo lasciato il terreno sconfitti. Con il pubblico e con questa squadra, si crea una combinazione speciale.

LA PARTITA

Per la cronaca possiamo dire che Klopp ha schierato l’undici che in parte giocherà la finale di Champions sabato, con Momo e Virgil ancora in panca ma solo a scopo precauzionale, e quindi:

Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Konaté, Robertson; Henderson, Thiago, Keïta; Díaz, Mané, Jota.

I Wolves rispondono con:

José Sá; Boly, Coady, Gomes; Jonny, Neves, Moutinho, Dendoncker, Aït-Nouri; Neto, Jiménez.

PRIMO TEMPO

Passano solo due minuti e un errore di valutazione di Ibrahima Konaté, permette a Raúl Jiménez di entrare in area da solo: il messicano serve Pedro Neto a centro area e i Wolves passano in vantaggio. Bisogna attendere il ventiquattresimo e un colpo di genio di Thiago per vedere il pareggio di Sadio Mané, l’attaccante viene messo solo davanti alla porta da un tocco di prima, di tacco spalle alla porta. Sublime.

Tutta la grinta di Sadio dopo il goal del pareggio

Purtroppo allo scadere del primo tempo destano preoccupazioni il volto e l’uscita anzitempo dell’artista spagnolo, i pensieri dei presenti e di tutti quelli che hanno a cuore la sorte dei Reds volano alla finale di Sabato… Si attendono responsi con il fiato trattenuto.

SECONDO TEMPO

Intanto da Manchester arrivano solo belle notizie, ma questo non fa altro che alzare la posta in gioco e di conseguenza la tensione. Non è un caso che i nostri smettono di giocare bene dal momento che il Villa passa in vantaggio, arriva anche il raddoppio di Coutinho… Si intravede il sospirato traguardo, siamo ancora una volta fianco a fianco, spalla a spalla, loro avanti per differenza reti. Ma in soli cinque maledettissimi minuti i Citizens la ribaltano a proprio favore. Paradossalmente i nostri si sentono più liberi e in altrettanti cinque minuti mettiamo a segno le reti che mettono un sigillo sul risultato, prima Salah (nel frattempo subentrato ad un impalpabile Diogo Jota) e infine Robertson. Tre a uno.

Il goal del vantaggio che Salah sperava valesse per il titolo
Nonostante i risultati a poche miglia da Anfield, si gioisce per la terza rete firmata Robbo

Dall’Ethiad arriva la sentenza definitiva: l’impresa, il sogno, si è interrotto sul più bello.


Sugli spalti di Anfield si rende il giusto tributo ad un gruppo di uomini che non si sono mai arresi: tanti li seguiranno nell’ultimo sforzo sabato a Parigi, ma non tutti, vista l’esigua cifra di biglietti riservati ad una tifoseria capace di muovere ben altri numeri… Ci sarebbero voluti tre Stade de France per soddisfare tutte le richieste pervenute.

I ragazzi, con le proprie famiglie come da tradizione, salutano Anfield con i due trofei vinti fino ad ora

Si chiude con una dovutissima guardia d’onore per Divock Origi: l’attaccante saluta e firma per il Milan, troppo poco il minutaggio concessogli in questi ultimi tre anni. L’attaccante belga rimarrà nella nostra storia non solo per le reti che ci hanno permesso di vincere la sesta, ma per le tantissime gioie che ci ha regalato in questi anni…

Perché ricordiamoci:

See you in Paris…
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Una risposta a “Fa male”

  1. Avatar Gabriele V.

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