La beffa finale

È difficilissimo oggi, dopo questa grande delusione, riuscire a fare la solita cronaca delle azioni minuto per minuto, per cui si cercherà di descrivere in generale l’andamento di questo sfortunato match.

La partita è iniziata con oltre 30 minuti di ritardo

In una Parigi in versione quasi Bruxelles si inizia con auspici non proprio fausti: gara posticipata per una disorganizzazione imbarazzante e tanti tifosi del Liverpool rimasti a lungo fuori i cancelli. Questa situazione paradossale dà la sensazione di una serata che non sarà fortunata e purtroppo il campo confermerà questa impressione.

PRIMO TEMPO

Il Liverpool inizia benissimo il match, ma non concretizza e forse mai come quella di ieri sera rafforza nella convinzione che, forse, in certe gare serve il bomber di razza. Giochiamo meglio del Real, che però è molto compatto e riesce nell’obiettivo di abbassare il ritmo e rallentare il gioco. I Reds creano occasioni e la sfortuna li colpisce quando Mané in area dribbla un avversario e con un destro velenoso centra il palo. Courtois, l’eroe della serata, smanaccia sul palo e si salva con incredibile fortuna. Il primo segnale negativo è purtroppo forte e chiaro.

Continuano ad attaccare i Reds, ma quasi nessuna conclusione è davvero pericolosa, molti tiri sono telefonati. Ad una manciata di secondi dalla fine, rischiamo la frittata, quando Benzema in area viene fermato con affanno dalla nostra difesa, ma Konaté e Alisson pasticciano e regalano il pallone al francese che insacca. Interviene il VAR, che tiene tutti col fiato sospeso ma alla fine il fuorigioco segnalato ci salva dalla beffa clamorosa. Sarebbe stato un gol fantozziano. Si conclude il primo tempo con un pari che ci va decisamente stretto.

SECONDO TEMPO

Rientriamo in campo per la ripresa con fiducia. Iniziamo benino, ma al minuto 58, facciamo la seconda frittata difensiva, che ci costa la partita e la coppa: Valverde dalla sinistra mette una palla in area per l’accorrente Vinícius, che non viene visto da nessuno ed insacca a porta vuota. Grave e fatale la disattenzione di Alexander-Arnold. Il Liverpool inizia a perdere lucidità, il Real va a nozze in queste situazioni e i minuti scorrono inesorabili. I nostri con poca lucidità al momento di concludere ci provano con generosità e vengono fermati da Courtois che inizia a tirare fuori i miracoli. Momo Salah, non proprio in gran spolvero, tira fuori un bel sinistro che il portierone belga para distendendosi quasi al massimo e la porta appare sempre più stregata.

La frustrazione dei nostri ragazzi dopo l’ennesima parata del belga

Entra Diogo Jota che dà più vivacità all’attacco e a pochi minuti dalla fine Courtois confeziona il miracolo finale: Salah, dopo uno stop pazzesco, scarica il piatto all’angolino, ma il portiere è sia bravo che fortunatissimo e la devia in modo fortuito di quel poco che salva un gol già fatto. Su questa occasione muoiono le nostre speranze e si confermano per l’ennesima volta il cinismo e la fortuna del Real nelle finali. Dopo 5 minuti di recupero arriva il fischio finale, che sancisce l’ingiusta vittoria dei Blancos che hanno giocato sui nostri difetti e sulla loro buona sorte.


Cosa dire? La delusione è tanta, ma bisogna ringraziare la squadra che ha fatto una grande stagione andando forse anche oltre le sue possibilità. È mancata la fortuna nei momenti clou della Premier e della Champions, ma sono arrivati comunque due trofei, per i quali a inizio anno avremmo firmato tutti. Forse è stata anche la cronologia a non aiutarci, perché le due sconfitte finali sono arrivate dopo le due coppe vinte e a soli sei giorni di distanza l’una dall’altra.

La 63a partita della stagione è forse stata una di troppo

Non bisogna, quindi, lasciarsi abbattere dallo sconforto, ma ripartire con calma e lucidità e capire anche che, nonostante la stagione di alto livello, forse è giunto il momento di avere il coraggio di fare dei cambiamenti, perché alcuni giocatori, che ringrazieremo a vita, forse sono giunti quasi al capolinea e, se si vuole restare competitivi al massimo, non bisogna lasciarsi sopraffare dal sentimento di una eccessiva gratitudine.

Potrebbe essere stata l’ultima partita di Sadio Mané

Adesso testa al prossimo appuntamento: il 31 Luglio, il Community Shield contro la maledizione Guardiola. Purtroppo non è la Champions, ma è un trofeo che manca ancora a Klopp e che sarebbe un altro piccolo tassello da aggiungere alla sua gestione. Parlare di cosa potrà accadere nella prossima stagione è decisamente prematuro, per ora diciamo solo grazie ai ragazzi.

You’ll Never Walk Alone

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