Tornare con il bottino pieno

È un periodo finalmente sereno per il Liverpool, in questo inizio di stagione così tremendo, caratterizzato da grosse debacle e dalla sensazione che questa annata non porterà a nulla di buono per i tifosi Reds di tutto il mondo. La striscia di tre vittorie negli ultimi 10 giorni, la prima roboante a Glasgow in Champions League, le altre due fondamentali in Premier, entrambe per 1-0, contro City e West Ham hanno aperto uno squarcio di luce nel cielo nero della stagione, con una rincorsa alle top 4 che sembra meno impossibile di qualche settimana fa.

Il cambio di modulo tattico pensato da Klopp, finalmente, dal 4-3-3 al 4-2-3-1 ha fruttato subito risultati e gioco più concreto sia dal punto di vista offensivo che soprattutto difensivo, con due clean sheet consecutivi in campionato, il primo nel big match contro la macchina da gol di Guardiola, dopo una combo da 6 gol nei due match precedenti contro Arsenal e Brighton e una collezione di goals ed errori difensivi generale di questi primi due mesi. La miriade di infortuni tra difesa e attacco, gli ultimi decisamente poco graditi e di lunga degenza di Luis Díaz e Diogo Jota, hanno costretto il manager a proporre uno schieramento abbastanza blindato; con degli accorgimenti tattici che hanno giovato soprattutto a Momo Salah, autore di una tripletta sprint contro i Rangers e del gol vittoria contro il City.

L’egiziano tende a giocare molto più al centro rispetto al passato, giovando di spazi maggiori dove azionare la sua tremenda velocità e garantendo una profondità al gioco che sta dando libertà di manovra e di creazione offensiva ad un redivivo Firmino, unico giocatore sopra par, insieme con Alisson, di questo bimestre da incubo.

Accanto a loro sta crescendo a poco a poco anche Núñez, che grazie agli infortuni sta avendo più continuità all’interno dell’undici titolare e seppur ancora lontano da quello dimostrato col Benfica, inizia a far scaldare i cuori di Anfield, come nell’ultima contro il West Ham con il gol vincente, un palo e altre azioni pericolose. Le sue statistiche dicono che nei 90 minuti è il giocatore che tira di più e che tocca più palloni nella trequarti offensiva, per cui la costruzione c’è. Al momento manca la continuità nella finalizzazione, un po’ come a tutta la squadra: brava a creare le situazioni per segnare, ma deficitaria a buttarla dentro la porta avversaria.

Si spera che domani contro il fanalino Nottingham Forest arrivi una partita tranquilla e vincente, che possa allungare la striscia degli ultimi giorni e permettere di risalire ancora la classifica in attesa della pausa per il Mondiale. La formazione è abbastanza scontata per il nostro manager, magari con qualche turnover visto l’impegno ravvicinato di mercoledì giocato contro gli Hammers, ma senza grossi stravolgimenti anche perché la rosa al momento è molto corta.

Oltre al magnifico Alisson, decisivo con il rigore parato a Bowen dopo l’assist a Salah nel match contro la banda di Guardiola, in difesa sicuramente ci sarà ancora la coppia Gomez-van Dijk, reduce da due clean sheet e sicuramente più in palla rispetto al recente passato, A sinistra potrebbe tornare Robertson, anche lui alla ricerca della forma standard, mentre a destra c’è il rebus se dare ancora spazio ad Alexander-Arnold, ancora in fase di sali-scendi di prestazioni o dare spazio al vecchio Milner, apparso in ottima forma nelle ultime uscite e mai banale in qualsiasi posizione il manager voglia posizionarlo.

Davanti a loro, visto che in partite del genere, in cui il possesso sarà dominante, rinunciare a Thiago è difficile, nonostante lo spagnolo debba essere sempre monitorato nell’utilizzo per non sovraccaricare i delicati muscoli. La staffetta potrebbe essere Fabinho in e capitan Henderson out. Davanti a loro i dubbi sono su Elliott per Carvalho, ancora impalpabile nel suo approccio alla partita e forse Jones per dare fiato a Firmino, anche se il 9 al momento è quello che fa girare la squadra dal punto di vista offensivo.

Il Forest è una squadra con tanti problemi, una neopromossa che ha speso quasi 100 milioni in estate, comprando molto, ma ancora senza la quadratura per uscire da una mediocrità di gioco e soprattutto risultati necessari per salvarsi in Premier. Steve Cooper, nonostante il fresco rinnovo del contratto, non sembra l’uomo giusto per far coesister le individualità presenti in squadra soprattutto dal punto di vista offensivo, visti i soli 7 gol segnati, nonostante la presenza di gente come Lingard, Gibbs-White e Brennan Johnson.

Nelle ultime partite, con l’inserimento di Freuler in mezzo al campo e il passaggio al 4-3-3, sembra che la squadra ne abbia giovato difensivamente, con soli 2 gol subiti e un quasi filotto di tre pareggi, fermato dal rigore sbagliato di Johnson a Wolverhampton. Occhio al figlio di Anfield, Neco Williams, ceduto questa estate al Nottingham e sicuramente voglioso di dimostrare il suo valore al vecchio manager e ai suoi vecchi compagni.


Il Liverpool farà la partita in maniera predominante, anche perché gli avversari sono la squadra che fa meno possesso e con meno percentuale di passaggi riusciti. Dovrà essere decisamente concreta, ancora di più rispetto alla vittoria di Anfield di Mercoledì, in cui nel finale gli Hammers oltre al rigore sbagliato hanno avuto occasioni per agguantare il pari; evitando di dare spazio alle giocate individuali del trio offensivo dei Reds.

Insomma, sono le classiche partite piene di insidie che la Premier offre, ma che questo Liverpool non può più sbagliare: anche per riaccendere del tutto la speranza al mondo Reds di rivedere i propri grandi eroi e tornare a brillare di luce propria come un tempo.

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