Il Liverpool ritrova la vittoria in Premier League e ad Anfield, trionfando 3-0 sul Bournemouth.
Per la quinta giornata di campionato il nostro allenatore è costretto a fare meno di Alisson, lievemente infortunato: al suo posto il sempre pronto Kelleher. L’altro cambio di giornata è Núñez al posto di Jota.
Per questa partita, dunque, Arne Slot ha deciso di puntare su questi undici:
PRIMO TEMPO
Un po’ come il bollettino meteorologico, da brutto a bello, in un amen. All’ora della partita ci sarebbe dovuta essere la pioggia, invece sole e caldo. Quando è iniziato il match subito lo spavento, con il goal ospite, ma poi, come il cielo, è cambiato tutto, con il match indirizzato. Andiamo con ordine però.
Il primo squillo è di un Bournemouth veduto ad Anfield per provare a giocarsela, anche perché in questa prima fase di stagione ha dimostrato di avere il potenziale per evitare il ruolo di vittima sacrificale. E allora, nella prima azione manovrata, ecco il vantaggio. Da destra al tocco di Semenyo che esulta sotto la Kop. Per fortuna la rete viene annullata e si riparte, con la Kop che ride e il risultato di 0-0.
Un po’ di studio, qualche azione interlocutoria e poi il lampo: lancio di Konaté con la precisione di un giocatore di football americano e rete che sblocca la contesa. Ci pensa Díaz, che dopo aver superato un disattento Kepa deposita in fondo al sacco. Due minuti dopo il colombiano fa il secondo: una doccia fredda per le Cherries che in un niente si ritrovano sotto di due.
Arriva il sigillo di Núñez, nemmeno 10 minuti dopo: una bellissima azione con Salah e l’uruguagio ci regala un goal bellissimo.
Il Liverpool ha un grandissimo pregio: capisce che deve spingere. E lo fa, continuano a giocare in velocità, divertendo il pubblico e non lasciando scampo agli avversari. E quando questo capita è uno spettacolo da gustarsi a bocca aperta e con le mani pronte per applaudire.
Si conclude la prima frazione con un risultato che sa già di parola fine: 3-0 dopo 45 minuti.
SECONDO TEMPO
Con un vantaggio simile è tutto facile e la squadra alza un po’ il piede dal gas. Una scelta giustificabile, visti anche i tantissimi impegni delle ultime settimane. Per questo motivo il secondo tempo è sì piacevole, ma manca di “frizzantezza”. Scorre bene, ma l’encefalogramma è più costante, senza le impennate dei primi 45′.
Poco male, perché i tre punti sono in cassaforte e Kelleher non ha dovuto strafare per disinnescare gli attacchi avversari. Torna la vittoria in campionato dopo l’errore contro il Nottingham Forest, ma soprattutto un’altra prestazione solidissima.
In difesa tutti bene, con un Konaté superlativo per abilità nelle chiusure. E che dire del centrocampo? Cresce partita dopo partita, come Gravenberch che sta giocando su livelli altissimi, confermandosi il vero acquisto di questa stagione.
E a proposito di acquisti, si è visto un volenteroso Chiesa sul finire, che è entrato bene e ha pure preso un palo (a gioco fermo). Ha risposto presente anche Núñez che ha lanciato la sua stagione con una rete che entrerà di diritto nella sua personalissima Best Of compilation.
Insomma, tutto è andato secondo i pronostici ed è una nota lietissima. Il Liverpool vince, convince ed è sempre lì, in alto. Oggi non c’è stata storia. L’aspetto più bello è che dopo cinque partite, i Reds sono la miglior difesa del campionato con una sola rete subita. Ed è tanta roba, perché se concedi poco con il talento di cui disponi prima o poi la partita la vinci. E la somma, tante mattonelle a forma di tre punti, ti portano in alto.
A fine partite, per la cronaca, la pioggia è arrivata. Siamo a Liverpool! E tra le certezze non c’è solo il meteo ballerino, ma pure che lotteremo anche quest’anno. Appuntamento all’esordio in Carabao Cup questo Mercoledì: per difendere il trofeo si parte dal West Ham in casa.
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