Il Liverpool batte 2-1 il West Ham e si invola a +13 sull’Arsenal, un altro passo verso il titolo numero 20.
Contro gli Hammers, Slot opera quattro cambi rispetto all’ultima sconfitta contro il Fulham. Alisson e Bradley riprendono il loro posto dopo i recenti infortuni, mentre tornano dall’inizio anche Díaz e Tsimikas. Questo l’undici titolare:
PRIMO TEMPO
Partono subito all’attacco i padroni di casa. Dopo un primo tiro di Díaz, che scalda i guanti di Areola dopo pochi minuti, è Bradley ad avere la prima occasione pericolosa al quarto d’ora con un tiro dal limite dell’area deviato che finisce fuori di poco.
Due minuti dopo è Salah, fresco di rinnovo contrattuale, che sfiora il goal con una bella azione personale con cui prima sguscia via al suo diretto avversario Scarles, e poi sfiora il palo lontano lasciando fermo Areola. Ma il goal è rinviato solo di un minuto: lancio lungo di Konaté e ancora Salah scappa via a Scarles sulla fascia, pallone in mezzo perfetto per Díaz, che deve solo spingere in rete per il goal dell’1-0.

Al 20′ anche il West Ham si fa pericoloso ed è fondamentale Alisson, prima in uscita su Soler, poi a deviare sulla traversa il successivo pallonetto di Kudus. Alla mezz’ora altra occasione per il Liverpool con Mac Allister, ma Areola è bravo e respinge il tiro dell’argentino da distanza ravvicinata.
L’ultima occasione del primo tempo è per gli ospiti, con Mavropanos che da calcio d’angolo ha la palla del pareggio, ma il suo colpo di testa finisce alto.
Si va così all’intervallo col Liverpool avanti 1-0.
SECONDO TEMPO
Comincia la ripresa e dopo due minuti subito grande occasione per il 2-0, con un gran calcio di punizione di Mac Allister che centra in pieno la traversa. Al 53′ è ancora l’argentino a mettere in difficoltà Areola con un tiro dalla distanza che sembra un cross, ma il portiere si rifugia in angolo.
Proprio sul successivo angolo, non viene ravvisato un fallo di mano di Ward-Prowse dentro l’area. Da qui però il Liverpool perde brillantezza, mentre il West Ham ne approfitta e si mette alla ricerca del pareggio. Prima Soler spara alto su buon assist di Bowen, poi è lo stesso Bowen a eludere la difesa e trovarsi a tu per tu con Alisson, ma il brasiliano è ancora una volta bravissimo a sventare il pericolo in uscita.
Al 70′ ancora Alisson deve distendersi e parare un rasoterra pericoloso di Kudus da posizione angolata. A cinque minuti dalla fine però il pareggio arriva: cross in mezzo di Wan-Bissaka, incomprensione clamorosa tra Van Dijk e Robertson e la frittata è fatta, 1-1 con autogoal dello scozzese.
Per Anfield è una doccia gelata, ma nel finale il Liverpool trova la forza di gettarsi di nuovo in avanti in cerca della vittoria. Prima un tiro di Díaz viene deviato sulla traversa ed esce sul fondo. Poi, sul successivo calcio d’angolo, arriva il goal della vittoria ed è proprio Van Dijk che di testa segna il gol del 2-1 a un minuto dalla fine, rimediando al pasticcio precedente. Il capitano dei Reds esulta baciando lo stemma sulla maglia (anche per lui è atteso presto l’annuncio del rinnovo), e Anfield può festeggiare.

Ma non è ancora finita, c’è spazio per un ultimo brivido perché al 94′ un colpo di testa di Füllkrug si infrange sulla traversa con Alisson battuto.
Stavolta è veramente finita, e il Liverpool torna alla vittoria dopo lo stop di una settimana fa.
Con questa vittoria, i Reds allungano ulteriormente in classifica sull’Arsenal, ormai con la testa rivolta alla Champions League.
Adesso si tratta solo di aspettare la matematica, per celebrare ufficialmente questo titolo numero 20.
Il prossimo impegno sarà al King Power Stadium contro un Leicester City ormai prossimo alla retrocessione, intanto lo champagne è già in ghiaccio e aspetta solo di essere stappato.
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