Notte da incubo

La trasferta a Napoli per il Liverpool si conferma ostica: arriva una pesantissima sconfitta, subendo 4 goals e facendo una pessima figura, forse la più brutta dell’era Klopp. Il tecnico tedesco ha dunque perso qui per ben quattro volte (una col Borussia Dortmund e tre col Liverpool), per i Reds non è stato possibile sfatare questo trend negativo.

La formazione non è stata troppo sorprendente, infatti i vice campioni d’Europa sono scesi in campo con:

PRIMO TEMPO

Sin dalle prime battute si capisce che sarà una serata da incubo: il Liverpool con una difesa altissima preso costantemente di infilata dal Napoli. Già dopo 45 secondi di gara, c’è un buco difensivo dei due centrali (e se ne vedranno parecchi altri) e Osimhen si invola verso la porta, ma Alisson è bravo ad uscire e costringere il nigeriano ad allargarsi e a calciare sul palo da una posizione molto difficile. Preludio del gol che arriva solo tre minuti dopo con un’ingenuità di Milner che devia col braccio in area: è rigore netto e viene trasformato da Zieliński.

I Reds continuano a passeggiare per il campo, mentre il Napoli fa il Liverpool, con pressing e raddoppi a tutto campo. Al sedicesimo di gioco, c’è un presunto fallo in area di van Dijk su Osimhen: secondo rigore della serata, che viene solo confermato dopo un check al VAR. Stavolta Alisson intuisce e para e impedisce il possibile doppio vantaggio dei partenopei, ma solo momentaneamente.

Potrebbe essere la svolta, ma non cambia nulla: poco dopo Gomez perde palla da ultimo uomo in una zona pericolosa del campo e si fa così scappare Osimhen che crossa per Kvaratskhelia il quale tira praticamente un rigore in movimento ma Van Dijk salva sulla linea.

Dopo tre minuti, però, c’è un altro errore di Gomez, che nuovamente perde palla e il triangolo Anguissa-Zieliński-Anguissa è letale: il camerunese si trova solo davanti a Alisson e non sbaglia il 2-0.

Nei minuti successivi il Liverpool tenta una timida reazione ma, a un minuto dall’intervallo, Gomez perde l’ennesimo pallone sulla linea di fondo con sufficienza e l’ottimo Kvaratskhelia serve Simeone (subentrato in seguito all’infortunio di Osimhen) che a porta vuota segna il 3-0, sul quale si chiude il primo tempo e sostanzialmente anche la partita.

SECONDO TEMPO

Nell’intervallo, c’è un cambio prevedibile: Matip per Gomez, autore di una gara per lui totalmente da cancellare. Purtroppo già al secondo minuto della ripresa si rivedono scene del primo tempo: solito lancio lungo, solita difesa altissima, solito inserimento degli attaccanti del Napoli e Zieliński fa il 4-0.

Una sconfitta dura da digerire per tutti

L’unico a salvarsi della gara è probabilmente Díaz che al 49′ segna il gol della bandiera su azione personale e e si rende di nuovo pericoloso poco dopo con un bel colpo di testa che costringe Meret a metterla in calcio d’angolo.

Cominciano poi una serie di cambi, con gli ingressi del rientrante Thiago, Diogo Jota e Núñez per Milner, Firmino e Salah rispettivamente. Cambi che solo a dare minutaggio ai giocatori perché la partita ormai non ha più nulla da dire. Nel finale entra anche il nuovo acquisto Arthur per il giovane Elliott.


Finisce finalmente con quattro minuti di recupero il disastroso esordio in questa edizione di Champions League. Tutti i problemi che si erano già visti in questo inizio di Premier sono emersi ancora più drammaticamente in questa terribile serata.

Non bisogna farsi illudere dall’idea che basti recuperare qualche infortunato perché la condizione di forma della squadra in generale è veramente pessima. In una situazione come questa continuare a giocare con la difesa altissima ma senza un centrocampo che recuperi palloni e che faccia il nostro solito pressing è un praticamente un suicidio. Da inizio stagione prendiamo ormai gol in fotocopia quasi a ogni partita: centrocampo saltato, difesa alta e spesso messa male e così i nostri avversari si trovano una prateria per arrivare da Alisson.

Come tutti i grandi allenatori, Klopp ha cieca fiducia nel suo gioco ma ci sono momenti dove bisogna cercare di adattarsi alla situazione altrimenti si rischia di diventare prevedibili e facilitare così il compito dell’avversario. Ma di conseguenza, noi abbiamo cieca fiducia in lui: si troverà il modo di uscire da questa difficile situazione, ma bisogna farlo già dal prossimo Sabato, in casa contro i Wolves. Abbiamo bisogno di una reazione d’orgoglio, subito.

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2 risposte a “Notte da incubo”

  1. Avatar Benedetta Tello
  2. Avatar Giovanni Marchio

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