Porta stregata

Ad Anfield arriva il momento della resa dei conti tra Liverpool ed Inter, dopo due settimane in cui i Reds hanno vinto tutte le partite e conquistato la Coppa di Lega, mentre i nerazzurri vengono da un periodo poco brillante. Sembra un match scontato dopo lo 0-2 dell’andata, ma mai fidarsi! Prima di tutto perché il calcio riserva sempre sorprese, poi perché l’Inter è una squadra sempre difficile da affrontare perché, oltre alle importanti individualità, ha la fisicità di una squadra straniera e la compattezza di un’italiana.

Thiago torna subito titolare dopo il breve stop

Klopp schiera la seguente formazione: Alisson tra i pali, Robertson ed Alexander-Arnold terzini, Van Dijk e Matip centrali, Fabinho a centrocampo insieme ai ritrovati Thiago e Jones, Mané, Jota, Salah in attacco.

PRIMO TEMPO

La partita inizia subito a ritmi molto alti, con entrambe le squadre che corrono molto e fanno girare velocemente il pallone, ma la rapidità dei passaggi non porta a nessuna occasione concreta. Per far registrare la prima vera occasione dobbiamo aspettare la mezz’ora e due palle inattive. Su una punizione dalla sinistra di Alexander-Arnold, Matip di testa coglie una clamorosa traversa con Handanović che può solo guardare la palla e sperare che la buona sorte lo assista.

La partita è stata interrotta per pochi minuti a causa di un’emergenza medica nella Kop, così Klopp ne approfitta per parlare con la squadra

Passano pochi secondi e, su corner, Virgil colpisce quasi a colpo sicuro, ma Škriniar è fortunato e involontariamente devia col viso in calcio d’angolo. Da questo momento in poi i Reds giocano meglio rispetto ad un’Inter che era partita bene, poiché consapevole dell’importanza di trovare un gol nei primi minuti di gioco. L’unica occasione dell’Inter arriva anch’essa da palla inattiva: Çalhanoğlu, al quarantesimo, batte dalla destra, ma invece del cross in area, tenta un tiro che rimbalza davanti ad Alisson e lo mette in difficoltà, ma il brasiliano fa buona guardia e non si fa sorprendere dalla traiettoria velenosa. All’ultimo secondo arriva un’altra occasione con un’altra punizione: questa volta è Alexander-Arnold che scavalca la barriera ma non centra il bersaglio. Si va così al riposo sullo 0-0. 

SECONDO TEMPO

Nel secondo tempo accade di tutto. I Reds, dopo 6 minuti, colpiscono un palo clamoroso con Salah, che si ritrova il pallone davanti alla porta spalancata dopo che Handanović è uscito a valanga su Jota. Questa occasione scuote l’Inter, che dà il meglio di sé nei 10 minuti successivi. Al minuto 59 bella ripartenza dei nerazzurri, con Sánchez che serve in area un pallone d’oro a Lautaro, ma il bomber spreca tirando debolmente di piatto. L’attaccante però si fa subito perdonare un minuto dopo, quando con un destro pazzesco dal limite insacca il gol che riapre il discorso. La foga degli uomini di Inzaghi porta però l’ottimo Sánchez a beccarsi il secondo giallo e a lasciare il Liverpool in superiorità numerica. A questo punto i Reds prendono in mano il pallino del gioco, ma la porta è stregata. Al minuto 75 Mané pesca Salah in area, l’egiziano di piatto destro va a colpo sicuro e centra ancora una volta il palo.

Non ci crede manco Salah dopo aver colpito il secondo palo della partita

Tre legni per i Reds e ovviamente la paura di essere puniti sale. L’Inter ci prova e iniziamo a guardare nervosamente l’orologio. I cinque minuti di recupero sembrano interminabili, ma sono ancora gli uomini di Klopp a mancare clamorosamente il gol con l’appena entrato Luis Díaz, che a due passi dalla porta trova la gamba di Vidal che salva sulla linea. La porta stasera è davvero stregata, ma per fortuna arriva il fischio finale a toglierci l’apprensione.


La sconfitta mancava da tempo ed è fortunatamente indolore ma, al di là della sfortuna, occorre maggiore cinismo. L’Inter, nonostante la vittoria non meritata, esce con onore. Adesso testa al campionato e occhio al sorteggio…

Come on you Reds!

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