L’ultima volta che li incontrammo in un recupero, fu nel 2009. La serata di Arshavin all’Anfield. Un vero e proprio Arshowin. Ne fece quattro, sanguinosissimi. Terminó quattro a quattro. Un incubo. Fu quella partita, probabilmente, a segnare il destino di un torneo stradominato per lunghi tratti. Nelle ultime undici partite, nove vittorie un pareggio, proprio quello del recupero con l’Arsenal, ed una sconfitta a Middlesbrough. Il titolo che prese la strada di Manchester, sponda United, per soli quattro punti. Era Aprile, la primavera infiorava con il suo tepore, ma quella sera il gelo avvolse Anfield. Negli ultimi anni casa o trasferta, nel match con i Gunners, ha fatto poca differenza.
Lezioni storiche subite dai londinesi che hanno largamente vendicato gli anni nei quali salire nel nord di Londra per i Reds era foriero di sconfitte sanguinose e spesso difficili da digerire. L’Arsenal di Arteta è una squadra in netta ripresa dopo un inizio di stagione angosciante. Ha trovato la quadratura di un cerchio che pareva impossibile. Dopo l’eliminazione patita per mano proprio del Liverpool nella semifinale di Coppa di Lega, vinta poi a Wembley dalla banda Klopp nella finale con il Chelsea di un paio di settimane or sono, l’Arsenal ha collezionato cinque vittorie consecutive. Che l’hanno proiettata al quarto posto un punto sopra lo United. Se si pensa che i londinesi hanno anche tre partite in meno, nel mirino hanno i cugini del Chelsea che distano otto punti.
C’è una curiosità: dei dieci gol realizzati nelle cinque vittorie in fila, se si escludono i due di Saka, otto sono stati messi a segno da giocatori diversi. Dà un indizio della coralità del football di Arteta. Retaggio antico del club sotto la guida di Wenger. Tutto passa ancora per la sfida dell’Etihad, dopo la sosta, ma arrivarci di corsa significherebbe provare il sorpasso in una delle ultime curve.
Dimenticare la notte di Arshavin, ed il suo Arshowin, questo l’ordine. La partita con l’Arsenal è una suggestione infinita, ma non sono permessi ricordi antichi. Punteranno i loro cannoni alzo zero. Inchiodiamoli. E puntiamo su Manchester.
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