JFT97
Pochi discorsi, contano solo i fatti. Il ritorno dei quarti, ad Anfield, vede il Liverpool sfidare il Benfica. Si riparte 3-1 per il Liverpool, infatti con la nuova regola, se Dio vuole, come sappiamo viene cancellata quella diavoleria del “goal in trasferta che vale doppio”. Conta solo il punteggio in “aggregate”, pulito, senza calcoli da imbrattacarte. Quindi, appunto si parte col 3-1 per il Liverpool. Klopp fa un larghissimo turnover:
Alisson; Gomez, Matip, Konaté, Tsimikas; Milner, Henderson, Keïta; Diogo Jota, Firmino, Díaz.
PRIMO TEMPO
La formazione messa in campo è comunque di alto livello, ma l’assenza di Alexamder-Arnold e Robertson spaventa fin da subito i tifosi del Liverpool. È una paura infondata, infatti il Liverpool fin da subito prende il controllo della palla, e non lo lascerà mai più. Tsimikas e Gomez fin da subito danno l’impressione di poter senza problemi sostituire la coppia di terzini più forte al mondo. C’è poco da dire, è un monologo del Liverpool, che spinto anche dal pubblico, non lascia quartiere agli avversari. Al 21′ su angolo eccezionale battuto da Tsimikas, Konaté segna un altro goal dopo quello dell’andata, e porta il risultato sul 4-1 in aggregate.
Il Benfica in realtà ha qualche occasione, ma vengono vanificate dalla linea difensiva altissima (troppo alta forse) del Liverpool che manda tutti in offside. Qual è il modo più semplice per saltare il fuorigioco? Che un giocatore faccia un retropassaggio ad un avversario, annullando il suddetto fuorigioco. È quello che succede al 30′, con Milner che tocca dietro per un giocatore del Benfica, il quale segna il 4-2 (aggregate, da adesso in poi non lo specifico più). Il primo tempo si conclude senza ulteriori scossoni.
SECONDO TEMPO
Nel secondo tempo il Liverpool sembra ancora più aggressivo. Al 55′ Firmino scatta sulla linea del fuorigioco, e segna il 5-2. Da qui in poi la partita inizia ad assumere dei toni vagamente surreali. Al 65′ infatti arriva il 6-2, che chiude i discorsi.
In questo momento il Liverpool se ne torna negli spogliatoi. Lecito, se non fosse che il Benfica rimane in campo da solo. Pochi minuti dopo infatti il Benfica trova il 6-3 con Yaremchuk, prima annullato per offside, poi giustamente convalidato dal VAR. Dopo altri 10 minuti, e siamo intorno all’80esimo, Darwin Núñez (giocatore eccezionale) fa il 6-4, prima annullato per offside, e poi giustamente convalidato al VAR. No, non è un déjà-vu. Nessuno ha il tempo di capire quello che succede, che il Benfica sempre con Darwin Nunez segna quasi un altro goal, sventato da un miracolo di Alisson. Klopp viene ripreso dalle telecamere in quel momento, e si vede palesemente che è bianco in volto. Il Liverpool incredibilmente torna in campo, alza la pressione per il gran finale, e al 90′ trova il goal con Mane, che varrebbe il 7-4. Purtroppo viene prima convalidato, ma poi giustamente annullato dal VAR. Nessun commento sui guardalinee al terzo errore di fila. Guardialinee che per fortuna si riscattano all’ultimo secondo, al 95′, quando Darwin Nunez segna nuovamente ma viene pescato in offside, e il goal viene giustamente annullato.
Il Liverpool è di nuovo in semifinale. Ce la giocheremo col Villareal, clamorosamente assassino del Bayern Monaco. Questa Champions è forse l’edizione più allucinante degli ultimi 10 anni. Niente è scontato, la partita di ieri sera lo conferma. Dal Villareal ci aspettiamo di tutto. Noi guardiamo a noi stessi, ed esultiamo.
Lascia un commento