All’ultimo respiro

Non serve fare la cronaca o il riassunto del match, perché non c’è tifoso del Liverpool che non conosca il risultato di ieri sera.

Contro una squadra ostica, molto più tosta di quanto possa sembrare all’apparenza, che nel 2022 è dietro solo a Liverpool e Manchester City per punti collezionati, i ragazzi vincono al minuto no-van-tot-to con un proiettile di Fábio Carvalho da distanza ravvicinata.

La partita ci dà più o meno le stesse indicazioni delle altre uscite stagionali, fatta eccezione per il Bournemouth il cui risultato sembrava più un parziale di pallacanestro che un risultato calcistico. I punti negativi restano gli stessi, anche se per quanto riguarda ieri sera son da analizzare con meno durezza e più comprensione, data anche la caratura dell’avversario, che appena dieci giorni fa rifilava tre gol al City di Guardiola: alcuni elementi sembrano distratti, altri quasi sulle gambe, altri ancora non in condizione, e poi c’è una difesa che quest’anno è particolarmente lenta e ballerina, che ieri stava per concedere il settimo gol in cinque partite se non fosse stato per qualche millimetro di troppo, e quasi sicuramente non saremmo saltati tutti dal proprio divano 40 minuti più tardi, esultando per il gol vittoria del Liverpool.

Il gol del pareggio di Bobby

Gli spunti positivi di ieri però sono tanti, forse ancor di più di quelli evinti dal 9-0 con le Cherries: la conferma di Firmino, che oltre al gol si era proposto bene servendo anche più volte golose occasioni ai compagni, la sicurezza che pian piano Joe Gomez sta acquistando nelle retrovie, ovviamente il gol di Carvalho, che si concede il bis dopo Sabato, e che sta dando sempre più conferma di quegli sprazzi di calcio vivace che si erano visti tra pre-stagione e Community Shield, e infine Elliott, Harvey Elliott…

Harvey indica Fábio ma è lui il migliore in campo, forse la sua miglior partita in carriera

Una prestazione sontuosa la sua, in questo climax ascendente che porta il ragazzino di Liverpool ad intavolare una prestazione sempre migliore della precedente, con cattiveria, agonismo e lucidità che sono propri di un professionista che fa questo da dieci anni, non di un ragazzino che negli anni non ha neanche ancora la cifra ‘2’. È questo che fa sgranare gli occhi, che fa fermare e pensare per un attimo anche un tifoso neutrale, il fatto che un bambino di 19 anni, in un momento particolare dove una squadra che ha vinto tutto non gira come saprebbe fare, si carica il centrocampo (e talvolta anche l’attacco) sulle spalle segnando, distribuendo, recuperando, inventando.

In un periodo dove i grandi campioni e le grandi personalità come Salah, Henderson, Fabinho, Van Dijk sembrano essere fuori forma e non lucidi e decisivi come sempre è Harvey Elliott, 4 Aprile 2003, Chertsey, a caricarsi il Liverpool sulle spalle e sfoderare una prestazione da MVP sotto i riflettori di un Anfield in pensiero. Cosa sarebbe stato ora questo ragazzo se l’anno scorso non si fosse rotto la caviglia? Con lui è lecito pensare in grande… 

Il match-winner

Grazie ad Elliott, Carvalho e Firmino il Liverpool batte 2-1 il Newcastle e ottiene la seconda vittoria consecutiva del suo campionato, sperando sia la seconda consecutiva di tante. 

YNWA

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5 risposte a “All’ultimo respiro”

  1. Avatar Benedetta Tello
  2. Avatar Armando Todino
  3. Avatar Armando Todino
  4. Avatar Fabrizio Speciale
  5. Avatar Francesco Biondi

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