Un brutto inizio

Peggio di così l’anno non poteva iniziare: il Liverpool perde infatti al Brentford Community Stadium con un punteggio netto e meritato per la squadra di casa che, soprattutto nel primo tempo, ha impostato la partita a suo piacimento, dettandone tempi e ritmi.

Per quanto riguarda le formazioni, vi sono alcuni cambiamenti:

Tsimikas è preferito ad un Robertson non al meglio. Anche il capitano deve dare forfait per precauzione sanitaria, e quindi spazio al talentuoso Elliott. In attacco Klopp ha invece ben poche alternative: Salah-Núñez-Chamberlain. 

Thomas Frank deve invece fare a meno del cannoniere Toney e schiera quindi Wissa dal primo minuto.

PRIMO TEMPO

Si parte subito bene, con un’ottima occasione per Van Dijk che, solo in area, conclude a rete e viene stoppato da un eccellente Raya: l’olandese era però in offside. Continuiamo comunque con un bel ritmo, e all’ottavo abbiamo un’chance clamorosa: un filtrante intelligente di Salah è raccolto da Núñez che aggira agilmente il portiere e scaraventa in porta a botta sicura; Mee, però, con una buona lettura e un’altrettanta dose di fortuna, si trova sulla linea di tiro e salva praticamente sulla linea.

Dal quindicesimo entra in scena il Brentford, e noi progressivamente scompariamo. Un’occasione per Wissa è il preludio per il goal del vantaggio: da un corner – specialità della casa – la palla carambola su Konaté che, praticamente senza accorgersi, imbuca un incolpevole Alisson. Se nella scorsa partita siamo stati particolarmente fortunati, il fato, con l’anno nuovo, sembra già voler voltare pagina.

Al 24’ abbiamo però subito una grande chance per pareggiare: Chamberlain addomestica, in mischia, una confusa palla sul dischetto del rigore e come un illusionista serve, di tacco, Tsimikas che in ottima posizione tira discretamente sul primo palo e impegna Raya nella sua seconda e ottima – oltre che, sorpredentemente, ultima – parata del match.

Sembra comunque una buona reazione che può portare i suoi frutti, ma invece poco dopo inizia il dominio delle Bees che, supportate da un tifo particolarmente passionale, ci stordiscono e colpiscono per ben tre volte: mentre i primi due goal, entrambi nati da corner, vengono annullati per posizioni di offside, al terzo tentativo Wissa colpisce a rete di testa ed esulta fragorosamente scaricando la frustrazione per i due suoi goal precedentemente annullati.

SECONDO TEMPO

Klopp decide di dare una scossa, inserendo due difensori (Robertson e Matip al posto di Tsimikas e Van Dijk – per l’olandese si tratta di una bocciatura o il cambio è stato dettato da problemi fisici?) e Keïtaa in sostituzione di uno spento ed impreciso Elliott. Bastano pochissimi minuti per fare in modo che Núñez si involi in campo aperto e concluda soavemente in rete: peccato che la sua posizione è lievemente in offside.  Ma si vede che il nostro atteggiamento è più aggressivo e determinato: due minuti dopo Arnold serve, di sinistro, un assist-cioccolatino per Chamberlain che arrivando in corsa imbuca dolcemente di testa. 2-1 e partita riaperta.

Ox, dopo un filotto di partite dove ha ritrovato il posto da titolare, ritrova anche il goal

La nostra verve si assopisce però in gran fretta: per quanto comandiamo il gioco e spesso schiacciamo il Brentford, la lentezza e la prevedibilità dei nostri passaggi non ci consentono di creare importanti occasioni da goal, a parte una, sprecata malamente dal nostro centravanti uruguaiano, al ’70. Con il passare dei minuti la partita si assopisce, e i padroni di casa riescono addirittura a chiuderla: Mbeumo, lanciato a rete, si disfa fisicamente di Konaté e appoggia comodamente alle spalle di Alisson.


Apriamo l’anno con una prestazione decisamente deludente: disattenzioni difensive, una valanga di (banali) errori tecnici e poca lucidità sotto porta. Forse l’unica nota positiva è Chamberlain, il più vivace e pericoloso dei tre davanti, che però con questa prestazione non fa altro che aumentare rimpianti e rammarichi per un eccellente giocatore che, causa decine di infortuni, non abbiamo mai potuto godere con continuità.

Anche Núñez ha fatto una buona partita, con ottimi movimenti ed importanti accelerate: sotto porta continua però ad essere poco incisivo, oltre che non particolarmente scaltro nella lettura della linea difensiva avversaria.

È però doveroso menzionare i meriti del Brentford, una squadra estremamente organizzata e con una tattica di gioco ben precisa ed efficace: ci siamo sicuramente accorti, a nostre spese, perché in classifica si trovino ben sopra il loro obiettivo dichiarato, la salvezza.

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2 risposte a “Un brutto inizio”

  1. Avatar Giovanni Marchio
  2. Avatar Armando Todino

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