Si Señor

Ad Anfield è successo qualcosa di unico. Sette rete ai danni del Manchester United. È storia.

Nel giorno in cui Bobby Firmino viene salutato dal suo popolo, i suoi eredi si prendono il Liverpool del futuro. Quello che verrà. Il brasiliano dalla panchina vede Gakpo e Núñez, presi per mano da un Salah da stropicciarsi gli occhi, demolire il Manchester United in un pomeriggio che ad Anfield non si vedeva da tempo immemore.

Questo l’11 che non sapeva che sarebbe finito nella storia:

LA PARTITA

Lo United finisce stritolato, picconato, da un Liverpool che adesso “vede” il quarto posto con una visione nuova di zecca di se stesso. Dalla sera a tratti piovosa è balzata fuori, gonfiando i muscoli e mostrando una potenza che atterrisce, la antica versione della banda Klopp. Quella di fatta di pressing ossessivo, ritmo indiavolato, la versione del Liverpool “primo” su ogni seconda palla, attento, mai lungo, compatto. Un Liverpool accompagnato per novanta minuti dall’urlo di Anfield che ha rullato i tamburi per il pas de charge degli uomini in rosso.  Dopo un inizio nel quale un colpo di testa di Bruno Fernandes, lasciato libero di colpire nella sola sbavatura in una prestazione nella quale il suo piede è tornato a disegnare traiettorie da ricamo di Alexander-Arnold, ha accarezzato il palo, è cominciato a grandinare sullo United fresco trionfatore a Wembley della Coppa di Lega.

La marea rossa, come uno tsunami che monta onda dopo onda, lasciato libero di scatenare, finalmente, la sua potenza distruttiva, si è abbattuta sul Manchester atterrendolo.

1 – Gakpo con un interno destro a pescare l’angolo lontano di De Gea su un assist visionario di Robertson.
Il goal dell’olandese che ha aperto le danze
2 – Núñez sotto misura di testa su tiro cross di Elliott.
L’uruguagio si è sbloccato definitivamente
3 – Nuovamente Gakpo, che si esibisce con uno scavetto di velluto da posizione impossibile.
Un’immagine da incorniciare
4 – Poi Salah frantuma la porta con un destro terrificante…
Non c’è bisogna di una didascalia
5 – …e Núñez confeziona la sua doppietta inzuccando con una torsione da navigato circense.
Darwin inizia piano piano a levarsi diversi sassolini dagli scarpini
6 – Ancora Salah, per non essere da meno infila il sesto, toccando in porta all’epilogo di una serie di rimpalli, con la difesa del Manchester in balia della furia rossa.
È record di goal in Premier League con la maglia del Liverpool: superato Fowler (128)
7 – Infine, come sprigionato dal racconto del dio del calcio che ama scrivere trame che restano nel tempo,  Firmino entra in campo, e segna il più romantico dei goal.
Give the ball to Bobby and he will score…

Un goal che resterà nella memoria. Un goal che viene festeggiato in maniera quasi selvaggia. C’è solo tempo, poi, per  i cori di Anfield, impazzito dopo mesi di frustrazione, e la gioia di Klopp che torna sotto la Kop ad esibire il pugno.


Si, Señor.

Il Liverpool e la sua Poetry in Motion sono tornati. Mettiamoci comodi. Tutti.

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4 risposte a “Si Señor”

  1. Avatar Anna
    1. Avatar Armando Todino
  2. Avatar Fabrizio Speciale
  3. Avatar claudio boffa tarlatta

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