Parola d’ordine: Continuità

Il prossimo avversario del Liverpool è il Bournemouth: primo match del weekend di Premier League. Le Cherries sono ultime in classifica, all’andata contro i Reds hanno preso appena due goals in più rispetto al Manchester United e sembrano avviate verso la retrocessione in Championship. Tuttavia, sono reduci da una partita in cui hanno fatto soffrire non poco l’Arsenal cedendo solo negli istanti finali.

Lo so, è dura smettere di pensare a Liverpool-Manchester United. È dura per noi tifosi, che in questi giorni abbiamo visto in loop gli highlights del match, ed è probabilmente dura anche per i giocatori. È un’immagine tatuata nella nostra mente e nel nostro cuore. È un’estate indimenticabile che continua ad occupare i nostri pensieri quando torniamo a scuola o a lavoro. È la sensazione di aver toccato il cielo con un dito (anzi, con sette dita). È soprattutto una straordinaria ma anche intermedia tappa, in una stagione che ancora può dire tanto.

Già, perché con la lattina di 7 Up (Dio benedica Carragher) rifilata al Manchester United, il Liverpool ha dato un segnale innanzitutto a sé stesso e poi al resto dell’Inghilterra e dell’Europa: se la squadra è al top sul piano fisico e soprattutto mentale, nessun avversario al mondo può considerarsi di partenza superiore ai Reds. Un urlo di battaglia, che la truppa di Klopp deve continuare ad usare sia in Premier che tra qualche giorno al Bernabeu.

Klopp e i suoi ragazzi non dovranno quindi sottovalutare l’incontro, avendo perso fin troppi punti quest’anno contro squadre sulla carta inferiori. Sono obbligatori i tre punti: per dare ancora più valore al 7 bello giocato nella partita a carte di una settimana fa, per tenere vive le speranze della qualificazione alla prossima Champions e per arrivare al meglio alla sfida impossibile contro il Real. Impossibile per le normali squadre di calcio, possibile per il Liverpool.

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