Ci saranno segnali di vita?

Un Martedì serale in Premier League, con il confronto tra Chelsea e Liverpool, sarebbe un match di cartello in qualsiasi preview stagionale, ma non in questa. Entrambe sono di fatto le più grosse delusioni del campionato, lontanissime dalla lotta per il titolo e comunque lontane dalla sogli di qualificazione alla prossima Champions League; sepolte da una crisi di gioco, risultati e approccio mentale, che sembra non avere mai una fine certa.

Il Liverpool di Klopp viene dall’ennesima discesa di risultati e prestazioni, successiva ad una leggera risalita che sembrava poter dare inerzia per il proseguo della stagione. Dopo aver chiuso tre partite senza subire gol con la roboante vittoria per 7-0 nel derby d’Inghilterra contro il Manchester United, i Reds hanno: perso a Bournemouth contro l’ultima in classifica senza segnare, perso nel ritorno di Champions contro il Real senza segnare, in una partita in cui gli avversari hanno giocato sostanzialmente in ciabatte, finendo per subire una scoppola sonante dal Manchester City tre giorni fa: una sfida che in un passato non troppo lontano voleva dire “miglior partita del mondo”.

Il Chelsea non è da meno: dopo aver speso una valanga di milioni per togliere Graham Potter al Brighton e renderlo il proprio manager al posto di Tuchel – assurdamente licenziato dopo due mesi di campionato – ha sconfessato dopo poco più di tre mesi la propria scelta, stante risultanti alquanto deludenti, soprattutto tra i confini inglesi e ancor più tra le mura amiche, trovandosi di fatto senza una guida tecnica certa a pochi mesi dalla fine della stagione e con ancora un quarto di finale di Champions da giocarsi.

Il quadro generale è abbastanza sconfortante, con la speranza che sia il Liverpool tra le due a dare segnali di vita, anche solo temporanei, che permettano di riprendere l’ennesima salita necessaria a mantenere ancora viva una piccola chance di recupero della qualificazione Champions.

Si trovano di fronte una squadra che in casa, nell’era Potter, ha il 36% di risultati favorevoli e che nel 2023 ha già perso 7 volte e un’altra che in stagione in trasferta ha vinto solo 3 volte e che nel 2023 ha perso anch’essa 7 partite su 11, vincendo solo a Newcastle nell’ultimo trimestre.

La pesante sconfitta contro il City, non la prima in cui i Reds vanno in vantaggio e poi subiscono la rimonta, ha creato per la prima volta una spaccatura tra Klopp e la squadra, con il manager che ha avuto parole non proprio leggere sulla prestazione dei suoi. Le colpe in stagioni così deludenti sono spesso di tutti e il continuo cambio di inerzia, anche nel giro di pochissime gare, non rende il boss tedesco esule da critiche e dubbi sul suo rendimento nella conduzione della squadra. Alle porte arrivano due match che potrebbero determinare tanto dell’ultima parte di stagione: il Chelsea e domenica la capolista Arsenal.

Contro i Blues che sembrano stare forse peggio, nonostante una spesa folle tra estate e gennaio, la partita da fare è simile a quella vittoriosa di Newcastle: partire forte, aggressivi, sempre pronti sulle linee di passaggio, combattivi negli uno contro uno e concreti nelle azioni offensive. Il Chelsea nell’ultima sconfitta contro il Villa ha perso 2-0 prendendo solo 4 tiri a fronte di 27 offensivi; è una squadra che come i Reds concede goals da errori o da situazioni singole, dove una squadra che vuole vincere deve massimizzare.

Per questo Klopp, che come al solito è piuttosto criptico sulla formazione, potrebbe far ricorso all’usato sicuro di Milner a centrocampo: stante una situazione di uomini e forma decisamente deficitaria, potrebbe far coppia con Henderson in una mediana a due, se la scelta del sistema fosse un 4-2-3-1 o mezzala in un trio con Fabinho e lo stesso capitano Hendo nel classico 4-3-3.

In difesa c’è poco margine, non tanto per la scelta, quanto per la forma, perché se i titolari non stanno dando garanzie, a partire dagli ex dioscuri Van Dijk e Alexander-Arnold, anche le alternative come Gomez o Matip hanno dimostrato di poter fare grossi errori. Per questi motivi la retroguardia devastata dal City nell’ultima gara dovrebbe essere quella che affronterà l’attacco Blues veloce e tecnico, ma poco concreto, formato da Felix e Havertz, tra i quali potrebbe essere inserito l’ex Raheem Sterling, a cui il coach ad interim Saltor sta pensando come alternativa al solito Mudryk, finora molto inconcludente.

Il trittico di big games contro City Chelsea ed Arsenal è partito nel peggiore dei modi, ma un’accoppiata di partite valide, da vecchi leoni, a partire dal match di domani allo Stamford Bridge, contro una squadra in difficoltà, che fatica a segnare nonostante quello che costruisce.

In attacco per i Reds la sorpresa potrebbe essere l’inserimento del vecchio Bobby Firmino al centro dell’attacco, con Salah e Núñez a fianco, o dietro un tridente a cui si aggiungerebbe Diogo Jota, per tentare di trovare un’alternativa di spessore in un attacco in cui il nuovo arrivato Gakpo fatica ad inserirsi con continuità.


Gli ultimi 5 scontri fra Blues e Reds dicono pareggio: gli ultimi tre addirittura senza reti, nonostante il tanto creato (marchio di fabbrica di entrambe) ma la vittoria è quello che serve sia ad una che all’altra, soprattutto al Liverpool di Klopp che deve arrivare alla sfida con l’Arsenal con fiducia e nel caso funesto probabilmente darebbe addio alle poche speranze di Champions.

Anche Klopp deve dare un segnale, da top manager, che sa trovare le soluzioni adatte a superare i tanti problemi di questo periodo.

L’unione fa la forza e in questo momento è fondamentale trovarla, per ritrovare il grande Liverpool.

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