Nona sconfitta

Il Liverpool riprende il suo cammino in Premier League con una sconfitta all’Etihad Stadium contro la squadra di Pep Guardiola.

L’undici di Klopp, prima di questa partita, ha già 8 sconfitte alle spalle, 47 goal fatti e 31 subiti. I blue di Manchester arrivano con una gara disputata in più, 19 vittorie, solo 4 sconfitte, 67 goal fatti, 25 subiti e una media realizzativa di quasi 2 goal e mezzo a partita. Questi numeri descrivono le due diverse stagioni vissute dalle due squadre, con il City ancora in corsa per il titolo della Premier League, per la Champions League e per la FA Cup e il Liverpool che vede sempre più difficile raggiungere il quarto posto.

Il Manchester City scende in campo con Ederson tra i pali, Stones, Akanji, Rúben Dias e Aké in difesa, Rodri, Gündoğan, De Bruyne, Mahrez a centrocampo e Grealish e Álvarez in avanti. Erling Haaland, già 28 goal e 5 assist in Premier League quest’anno, siede oggi in tribuna.

Il Liverpool risponde con:

PRIMO TEMPO

Appena iniziata la partita c’è un richiamo verbale per Fabinho dopo contrasti di gioco con Gündoğan e Grealish. All’ottavo minuto è proprio Gündoğan a concludere tra le mani di Alisson. Il Liverpool mostra difficoltà nella costruzione del gioco e, quando ha la palla tra i piedi, appare lento e impreciso.

Al decimo minuto è Rodri a tirare appena poco fuori dall’area di rigore. Tre minuti dopo viene fischiato un calcio di punizione in favore del Manchester City per un contatto su De Bruyne. Mahrez, già cinque goal quest’anno, tira di poco fuori. Al diciassettesimo minuto arriva in maniera del tutto inaspettato il goal del Liverpool con Jota che arriva in area di rigore e passa a Salah che segna. Per quest’ultimo è il goal numero 12 della stagione. Dopo un rapido controllo al VAR, la rete viene confermata.

Una rete che faceva ben sperare

Il Manchester City reagisce con un altro tiro di Mahrez al ventiduesimo minuto e con un corner guadagnato, poco dopo, un’azione corale del Manchester City porta al pareggio di Álvarez proprio su assist di Grealish. Per il ventitreenne argentino questo è il sesto goal in Premier League. Il minuto è il trentunesimo.

Dopo otto minuti arriva il secondo corner della partita ed è sempre a favore dei Citizens. Quasi al quarantacinquesimo arriva il terzo calcio d’angolo. Non solo il numero dei corner ma anche il dato del possesso palla e quello dei tiri è a favore del City ma il primo tempo, dopo due minuti di recupero, si conclude in parità. 

SECONDO TEMPO

L’inizio del secondo tempo parte con il 2 a 1 per il City. A segnare è Kevin De Bruyne su assist di Mahrez con evidente difficoltà della difesa del Liverpool. Il 3 a 1 è solo questione di tempo e arriva al cinquantatreesimo minuto con Gündoğan.

Poco dopo arriva il primo corner per la squadra di Klopp che non sembra capace di reagire al doppio vantaggio dei Citizens. Al minuto 59 Alisson para su Grealish determinando un altro corner per i padroni di casa. Il Liverpool appare demotivato e mostra tutti i suoi limiti in difesa, nel possesso palla, nella costruzione di gioco, confermando una stagione difficile.

Klopp opta per quattro cambi, escono: Robertson, Jota, Salah ed Elliott ed entrano Tsimikas, Firmino, Núñez e Oxlade-Chamberlain. Il Manchester City mostra il suo gioco fluido e veloce. Il quarto goal è firmato proprio da Grealish al minuto 73 che chiude un triangolo iniziato da lui con la partecipazione di De Bruyne.

C’è poi spazio per Milner al posto di Gakpo. Le uniche sostituzioni decise da Guardiola sono, invece, Bernardo Silva per Rodri e Palmer per Grealish. Alla fine della partita, dopo tre minuti di recupero, i corner sono 7 a 1, anche il possesso palla è nettamente a favore del City ma soprattutto lo è il risultato.


Per il Liverpool ci sono tante riflessioni da fare sulla prestazione di oggi con la consapevolezza di dover ripartire e subito non solo per la parte finale della stagione ma per ritrovare lo spirito e l’agonismo che ha sempre caratterizzato questa squadra. Per i Reds è una stagione difficile che passerà, quello che non passa è il palmarès, la storia, la passione di una squadra che tra alti e bassi resta una delle più vincenti d’Inghilterra e che deve ritrovarsi e ricordare che cosa è in grado di fare, perché nel calcio si può vincere e si può perdere ma la voglia di giocarsela non deve mai mancare.

«
»

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *