È nata una stella

Termina 4-1 la sfida ad Anfield tra Liverpool e Chelsea dopo 96 minuti di dominio da parte dei Reds.

Non c’è stata storia tra le due finaliste di Carabao Cup che si sono affrontate in occasione della ventiduesima giornata di Premier League, anticipando le emozioni di una finale a Wembley sempre più vicina. Nel segno di Conor Bradley, Jürgen Klopp può gioire per la sua duecentesima vittoria in Premier League, lasciando in eredità una nuova giovane stella sotto i riflettori di Anfield.
Era fondamentale vincere per dare l’ennesimo segnale proveniente dall’alto della classifica.

Dopo la vittoria in FA Cup contro il Norwich, i Reds scendono in campo con qualche cambio in formazione, tra cui spicca il ritorno a centrocampo di Szoboszlai e quello di Luis Díaz nel tridente con Núñez e Diogo Jota. Questo, dunque, l’undici titolare:

A pochi istanti dal fischio d’inizio le gerarchie sono state subito stabilite con un possesso disarmante dei Reds. La prima magia della partita parte proprio dal ventenne Bradley che regala la prima chance della partita a Darwin Núñez, ma il primo goal della serata tarda ancora ad arrivare. Dopo 23 minuti di gioco, dinanzi ad un Chelsea molto in difficoltà, Diogo Jota va a segno con un assist di Bradley che registra il suo quarto in quattro partite, e dopo un check del VAR, Anfield può esultare.

Segna sempre lui

Il vantaggio si raddoppia quando Luis Díaz, liberandosi di Enzo Fernández, dà la possibilità al terzino nord irlandese di andarsene in porta e segnare il suo primo goal in Premier League. Detto fatto e quel sogno che appartiene ad ogni bambino diventa realtà.
Conor Bradley, classe 2003, segna il suo primo goal alla sua prima da titolare in Premier League contro il Chelsea, con la Kop di sottofondo che intona a gran voce il suo nome.

“There’s only one Conor Bradley…”

Allo scadere dei minuti di recupero dati nel primo tempo, Núñez sbaglia un rigore rimediato dopo un fallo ai danni di Diogo Jota e termina così la prima parte di gara tra Reds e Blues.

Lo spettacolo riprende e i tre cambi di Pochettino ridanno forza alla squadra, proponendo Malo Gusto in attacco, che regala un pallone perfetto a Mudryk che, però, tutto solo spara altissimo nel cielo di Anfield. Nonostante le forze fresche del Chelsea subentrate dalla panchina, il Liverpool non ha intenzione di mollare, non dando nulla per scontato.

Scontato è, invece, il secondo assist di Bradley e il suo quinto consecutivo, permettendo a Dominik Szoboszlai di segnare il goal del 3-0.

Torna al goal l’ungherese

Dopo un punteggio così netto, la risposta del Chelsea è quasi immediata, provando a dare un senso alla partita con un gol di Nkunku che insacca nell’angolino alle spalle di Alisson.

L’ultima perla arriva dai piedi di Darwin Núñez, ancora stregato dalla sfortuna, ma che trova l’ennesimo assist per Luis Díaz che non sbaglia e mette il suo marchio su questo KO per i Blues.

Accoppiata tutta sudamericana

Termina una partita straordinaria, piena di segnali positivi che fanno ben sperare per il futuro di questa stagione, che dopo le vicende appena passate e non ancora superate a pieno, ha avuto una svolta vantaggiosa.

Con poco tempo per metabolizzare ogni singola cosa, i Reds si lasciano alle spalle una prestazione ai limiti della perfezione con la consapevolezza di avere un nuovo fuoriclasse in squadra, tutto scuola Liverpool.


Il calendario è fitto e servono risultati come questo per riconfermarsi partita dopo partita, perciò il focus ora è tutto sulla prossima sfida contro l’Arsenal, Domenica alle ore 17:30.

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Una risposta a “È nata una stella”

  1. Avatar Gianni

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