Domani sera, alle ore 21:00, il Liverpool ad Anfield ospiterà il pericoloso PSG di Luis Enrique, incontro valido per la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League; dopo la sofferente vittoria al Parc des Princes per 1 a 0, con protagonisti uno strepitoso Alisson e un subentrato Harvey Elliott, caparbio nel mettere a segno il primo e forse unico pallone toccato della sua partita.
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— Liverpool FC (@LFC) March 9, 2025
Miracoli di Alisson e più di un pizzico di fortuna tralasciando, il dato di fatto è che Arne Slot ha ancora una volta avuto ragione e la sua capacità di adattarsi all’avversario ha mostrato a tutti il motivo principale per il quale il Liverpool è ad oggi la squadra più granitica e matura d’Europa. Zero goal subiti contro i campioni di Francia, Spagna, Germania e Inghilterra, quattro partite e quattro vittorie.
Un Liverpool a tratti meno spettacolare, ma sempre più “elastico” tatticamente, o meglio mutaforme, capace di assumere le sembianze del peggior avversario possibile a seconda dell’impronta tattica e dell’assetto che deve affrontare, risultando dunque più imprevedibile e ugualmente complesso rispetto all’asfissiante e demolitrice, ma tatticamente unidimensionale, macchina costruita da Klopp. Un Liverpool totale, un cannibale capace di aggredire e chiudere in cinque minuti la partita quando è necessario (vedi con il Southampton Sabato), di gestire energie addormentando le partite, o di chiudersi a riccio in casi estremi, per l’appunto. Un Liverpool meno impulsivo, più freddo e razionale, esattamente come il suo nuovo allenatore.
Premesso ciò, veniamo alle note dolenti in merito al match d’andata. È chiaro che ad Anfield il Liverpool non potrà fare la medesima partita opaca di Parigi, il cui approccio lascia molti dubbi al netto del risultato. Dubbi, non critiche, perché che sia stato l’approccio vincente lo dice il risultato, ma non si può – e non dobbiamo – rischiare di limitarci e soprattutto accontentarci dell’esito. Da qui il dubbio: un Liverpool prudente e cosciente, figlio di un piano congeniato, o semplicemente timoroso e fortunoso? La verità potrebbe esser nel mezzo.
Un approccio difensivo voluto, certo, ma portato all’esasperazione nel secondo tempo tipico di un catenaccio all’italiana, che non vedevamo dai periodi Hodgsoniani. Non si può ignorare, dunque, il fatto che la prudente – e giustissima – scelta di Slot di rispettare la forza dell’avversario non si sia tuttavia rivelata un sanguinoso rischio, così come non ci si può illudere che i Reds abbiano avuto il controllo della partita nel non averlo, come successo invece nella splendida prova difensiva dell’Ethiad Stadium, poiché si può tenere a bada l’avversario impedendolo di farlo giocare, ma non a suon di miracoli del proprio portiere.
Andy Robertson believes the Reds will be fully prepared for another 'tough game' against Paris Saint-Germain in the Champions League on tomorrow night 👊
— Liverpool FC (@LFC) March 10, 2025
È evidente che Slot abbia sapientemente impostato il match con difesa e contropiede, con l’umiltà di chi affronta comunque una squadra in grado di fare 70 reti da inizio Dicembre, ma la totale imprecisione e l’impotenza fisica dei nostri attaccanti contro i loro colossi ha finito per tradursi in “difesa e ave maria”, preghiera accolta dagli angeli del cielo.
Ad Anfield servirà dunque un altro Liverpool, ugualmente attento alla fase difensiva visto il vantaggio e lo strapotere tecnico dell’avversario, ma meno passivo e soprattutto con molto più coraggio e personalità nella gestione della partita, più solido e consistente fisicamente in attacco, più calmo e lucido a centrocampo e anche più aggressivo nel pressing, vista la facilità con la quale il PSG si ripresentava periodicamente al limite della nostra area di rigore.
Sebbene alla capacità di cambiare tattica come la propria biancheria intima si sia sempre sommata l’assoluta fermezza di Slot riguardo la scelta dei propri undici titolari, è probabile che il tecnico qualcosa cambierà rispetto all’andata, con l’indisponibile Gakpo che riduce ad un unico dubbio di schieramento, quello legato alla corsia di sinistra: personalmente, non escludo una formazione simile a quella vista contro il Manchester City, ossia con Jones al posto di un attaccante fra Jota e Díaz, così come non è possibile escludere un impiego di Darwin Núñez, all’andata l’unico che fisicamente è riuscito a tener botta ai difensori, nonché rinvigorito dal goal del weekend.
Altre 24 ore di attesa quindi, per scoprire come l’indecifrabile ed enigmatico Slot imposterà il match e, soprattutto, per vedere se lo straordinario giocatore di scacchi natìo di Zwolle avrà e dunque aveva, sin dal principio e per l’ennesima volta, ragione.
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