Semifinale più vicina

Finalmente torna la Champions. I Reds sono attesi da un Aprile decisivo ed emozionante, perché la posta in palio è altissima: due sfide da brividi contro gli eterni rivali del City in soli 6 giorni per decidere il destino in patria ed un quarto di finale, che promette l’ingresso tra le prime quattro del continente. Ovviamente mai fidarsi degli avversari, come ci ha dimostrato il match di ritorno contro l’Inter, ma inutile nascondersi: il Liverpool è superiore ai portoghesi e bisogna dimostrarlo fin da subito. Il fascino dell’Estádio da Luz è innegabile e sappiamo che qui il pubblico è molto caloroso e coinvolgente, come dimostra la bella coreografia che accoglie le squadre all’ingresso in campo.

Non è mai facile imporsi qui a Lisbona ma, per tentare di espugnarla, Klopp si affida al seguente starting eleven: Alisson tra i pali, fiducia a Konaté insieme a Van Dijk, Alexander-Arnold e Robbo terzini, Thiago, Keïta e Fabinho a centrocampo, tridente Salah, Mané, Díaz.

PRIMO TEMPO

Partono bene i Reds (in maglia gialla) e già al minuto 7 Salah non arriva con convinzione su un pallone scodellato in area e perde una buona chance. Passano 4 minuti e Salah diventa assist-man per Keïta: botta centrale che non sorprende il portiere. Il gol, però, arriva al diciannovesimo, quando sugli sviluppi di un corner battuto da Robertson è Konaté a svettare di testa e ad insaccare il gol del vantaggio. Il nostro Ibrahima sfrutta a pieno stazza e centimetri e ci regala un prezioso vantaggio.

Primo goal in maglia Liverpool di Ibou

Il Benfica non si scuote, perché è molto evanescente in attacco, come spesso accade alle squadre portoghesi e il Liverpool lo castiga al minuto 34 con un’azione che insegna ai lusitani come andare in porta con tre tocchi: lancio splendido di Arnold che sventaglia a sinistra per Díaz, che di testa mette al centro per l’accorrente Sadio Mané, che da pochi passi ringrazia e insacca.

Ennesima rete di Mané in una partita al knockout stage di Champions League

L’ultima emozione arriva proprio all’ultimo minuto, quando un altro grande lancio di “Mister Golden Foot” Alexander-Arnold, apre un’autostrada a Salah, che però si fa ipnotizzare dal portiere che respinge il suo tiro a colpo sicuro. Si chiude il primo tempo con i Reds nettamente superiori ed in pieno controllo.

SECONDO TEMPO

Inizia la ripresa e commettiamo un grave errore che riapre il match: su un cross dalla destra di Silva, Konaté fa un liscio clamoroso e regala il pallone a Núñez, che da pochi passi insacca e riapre un match che sembrava finito. Peccato per il francese, che macchia una buona prestazione con questa leggerezza.

I Reds a questo punto perdono sicurezza e al minuto 55 Everton ci fa tremare per la seconda volta: Alisson respinge il suo tiro insidioso e sulla ribattuta Fabinho salva con affanno. A questo punto interviene Klopp con un triplo cambio: Henderson, Jota e Firmino al posto di Mané, Thiago e di uno spento e poco lucido Salah. La partita non è più in discesa, perché la squadra di casa ha ritrovato fiducia anche se non riesce a creare vere occasioni. Il brivido più grande lo crea però Alisson con un pericolosissimo dribbling su un avversario che ci lascia col cuore in gola per alcuni secondi. Dopo il regalo di Konaté, sarebbe stato davvero troppo!

Fabinho e Díaz se la ballano dopo che il colombiano congela la partita con un bellissimo goal

Per fortuna ci pensa il sempre ottimo Luis Díaz a chiudere i conti a tre minuti dalla fine, quando lanciato da Keïta, corre come un fulmine verso l’area, elude l’uscita del portiere ed insacca il gol che finalmente chiude il match, ma proprio nei secondi finali c’è spazio per un’ultima emozione con Diogo Jota che sfiora il poker, ma il portiere chiude la saracinesca.


Finisce così la partita con i Reds che ottengono una vittoria con due gol di scarto, risultato che ci lascia quasi tranquilli per la gara di ritorno, ma in mezzo ci sono un attimino due sfide contro il Manchester City, che ci diranno molto sul destino di questa stagione.

Avanti ragazzi, with hope in your heart…
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Una risposta a “Semifinale più vicina”

  1. Avatar Gennaro Ricciardi

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