Una rovinosa sconfitta

All’Old Trafford si gioca un Monday night prestigioso, pregno di rivalità storica e odio calcistico: Manchester United-Liverpool. Due squadre blasonate che, dopo aver iniziato entrambe una stagione decisamente sottotono, si ritrovano a vegetare a fondo classifica.

Erik Ten Hag decide di lasciare in panchina Maguire e Ronaldo, mentre per Klopp le scelte da compiere sono davvero poche, causa una lista infortuni davvero enorme e la squalifica di Núñez reperita la scorsa giornata. L’unica sorpresa è Fabinho in panchina, per un centrocampo così composto da Milner, Henderson ed Elliott.

PRIMO TEMPO

La partita inizia su toni bassi e confusionari, fin quando al decimo minuto la difesa del Liverpool si fa decisamente imbucare, consentendo ad Elanga di trovarsi solo davanti ad Alisson: per la nostra fortuna centra il palo, ma lo sbandamento difensivo non preannuncia nulla di buono. Passano infatti pochi minuti e lo United passa in vantaggio: uno-due Malacia-Eriksen sulla sinistra nei pressi del limite dell’area, palla in mezzo per Sancho che, tutto solo sul livello del dischetto, mette a sedere Milner e imbuca comodamente Alisson.

I Red Devils esultano, mentre Milner va a confrontarsi duramente con Van Dijk. Il Liverpool incassa il colpo ma non reagisce, continuando con ritmi impastati. L’unica grande occasione prima della pausa accade al ’41, quando nel bel mezzo della propria area Fernandes rinvia goffamente verso la propria porta: fortunatamente per loro Martínez salva sulla linea.

SECONDO TEMPO

Per lo United entra Martial per Elanga, mentre per i nostri nessun cambio. Iniziamo con maggior convinzione, provando a mettere pressione alla difesa dello United, che però al 53’ raddoppia: sciocca palla persa a metà campo dal Liverpool (che poteva probabilmente spendere un fallo tattico), Rashford viene lanciato a rete e non può sbagliare.

Al ’59 entra Fabinho al posto di Henderson. Ma il Liverpool continua ad esser sotto tono, quasi svogliato, fisicamente distante da quello che ci ha abituati nelle ultime stagioni. Qualche timida azione offensiva, ma poche occasioni da goal, praticamente nessuna clamorosa. Tanto possesso palla, ma la maggior parte sterile.

Soltanto negli ultimi quindici minuti il Liverpool prova ad ingranare, grazie anche al subentrato Carvalho: proprio dalla respinta di De Gea di un suo tiro Salah riesce a ribadire in rete di testa, accorciando le distanze.

Il goal della speranza di Salah

Il Liverpool allora alza un po’ il ritmo, mentre il Manchester, stanco per ’80 minuti giocati intensamente, si difende e non perde occasione per sperperare tempo. Ma la nostra reazione è troppo tarda e non pienamente decisa, tanto che non produciamo nessuna occasione da goal per il pareggio.


Si spengono così le luci sul teatro dei sogni. E la notte non potrebbe essere più nera: scavalcati dal Manchester United ci troviamo quart’ultimi, con soli due punti dopo 3 giornate, ma soprattutto con tre prestazioni decisamente sottotono, lente e distratte. Certamente le mancanze sono pesanti (su tutte Thiago, Matip, Núñez e Jota), ma comunque resta difficile spiegare – ed accettare – una partenza così a rilento. Poca reattività, poca fantasia, oltre ad una preparazione fisica che non sembra per niente ottimale.

Il Liverpool ha perso lo stesso numero di punti di quanti ne aveva persi nella stagione del titolo 2019/20, impiegando però solo 3 partite rispetto a 30

È decisamente presto per annunciare catastrofi, ma probabilmente questa situazione di classifica, totalmente inaspettata, unitamente alla lunga lista degli infortunati e alla presente crisi di gioco, è uno dei momenti più delicati (il più delicato in assoluto?) della gestione Klopp.

Sabato ad Anfield ci si aspetta – direi che si esige – una grande dimostrazione di orgoglio e carattere: il pubblico darà sicuramente una mano, ma gli 11 in campo dovranno dimostrare più voglia ed intraprendenza se si vuole conquistare i primi 3 punti della stagione.

«
»

24 risposte a “Una rovinosa sconfitta”

  1. Avatar Benedetta Tello
  2. Avatar Nunzio Esposito
  3. Avatar Aldo Meola
  4. Avatar Davide Gilardoni
  5. Avatar Emidio
  6. Avatar Riccardo Leone
  7. Avatar Gianluca
  8. Avatar Matteo Martelli
  9. Avatar Francesco Biondi
  10. Avatar Giovanni Macario
  11. Avatar Don Diego
  12. Avatar Jacopo Stocco
  13. Avatar Franco Carnovale
  14. Avatar Matteo
  15. Avatar Andrea Viviani
  16. Avatar Carmine
  17. Avatar Fabrizio Speciale
    1. Avatar Luca Sabbatini
  18. Avatar Stefano
  19. Avatar Vincenzo
  20. Avatar Luca Bonivento
  21. Avatar John Mcgeady
  22. Avatar Giovanni Marchio
  23. Avatar Simone Recchia

Rispondi a Giovanni Macario Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *