Sfortunati ma colpevoli

Dopo la roboante vittoria contro il malcapitato Bournemouth e quella rocambolesca contro il Newcastle, i Reds erano in cerca di certezze nella partita più ostica dell’anno, il derby al Goodison Park. La partita si presentava spigolosa, perché i cugini, alla disperata ricerca di punti, avevano a disposizione un’arma, che con il Liverpool attuale dà spesso buoni frutti, cioè l’ostruzionismo e la difesa ad oltranza. A ciò si aggiungeva la scarsa vena di alcuni nostri giocatori (in primis Salah) e le numerose assenze, anche se oggi potevamo contare sul ritorno di Núñez.

I Reds scendono in campo con:

PRIMO TEMPO

Il match fin dai primi minuti è combattuto, perché il Liverpool ha una formazione molto offensiva e coraggiosa, perciò si presta alle ripartenze, infatti già al minuto 8 rischiamo: palla persa alla trequarti e passaggio filtrante in area (un vero incubo questi palloni per noi), ma Maupay per fortuna non riesce ad incrociare il diagonale, che si perde sul fondo rischiando di diventare un assist per Gordon. Dopo 10 minuti, Arnold mette uno splendido cross in area, ma Darwin colpisce malissimo di testa.

Rientrato dalla squalifica, Darwin gioca il suo primo Merseyside Derby

Passano 4 minuti e, sugli sviluppi di un corner, la palla arriva al limite sui piedi di Gordon che può calciare indisturbato, ma la sua conclusione è centrale. Il più grande pericolo lo corriamo però al minuto 32, quando ci facciamo nuovamente sradicare il pallone dai piedi sulla trequarti, palla in area, Gomez respinge malissimo e Davies centra un palo clamoroso.

Questo pericolo scuote i Reds, che iniziano a giocare meglio fino al fischio finale del primo tempo. A due minuti dalla fine abbiamo due clamorose occasioni in soli 20 secondi: prima Núñez centra la traversa con un bolide, poi la palla arriva sui piedi di Díaz, che elude l’intervento di due avversari e piazza uno splendido tiro sul secondo palo che centra il legno interno. Una sfortuna pazzesca, ma complessivamente il pari della prima frazione è un risultato giusto.

SECONDO TEMPO

La ripresa inizia con i Reds all’attacco e già dopo 3 minuti mettiamo paura all’Everton: cross di Tsmikas per Elliott, il cui diagonale è impreciso, ma passa in mezzo alle gambe di un paio di giocatori e torna sui piedi del greco, che ha la porta spalancata, ma è in posizione troppo defilata per segnare. Tiro alto a lato. Dopo questa occasione, l’Everton torna a farsi coriaceo e al minuto 58 Klopp decide di cambiare i terzini: dentro Milner e Robertson.

Il momento topico del match arriva tra il minuto 63 e 64, dove succede di tutto: prima Pickford para un colpo di testa di Firmino ed una mezza girata di Fabinho in area, poi su rovesciamento di fronte, l’Everton affonda e Maupay, a due metri dalla porta, centra incredibilmente Alisson.

Un Salah decisamente sottotono quest’inizio di stagione non riesce a colpire contro i Toffees

Tremano i Reds e, cinque minuti dopo, vengono trafitti da un diagonale dello stesso Maupay, spinto in rete da Coady che è in fuorigioco millimetrico. Ancora una volta, dopo Izak, ci salva il Var. Da questo momento in poi è l’Everton a prendere in mano le redini del match e a farci guardare nervosamente l’orologio. Il Liverpool ha un ultimo sussulto solo nei minuti finali, dove Pickford prima devia una zampata di Firmino e poi viene salvato dal palo in pieno recupero su tiro di un evanescente Salah. Arriva il fischio finale e il Liverpool ancora una volta viene fermato da una squadra di bassa classifica. I legni colpiti gridano vendetta, ma la qualità del gioco è stata alla pari con l’Everton e questo la dice lunga. 


Adesso bisogna recuperare assolutamente qualche infortunato, perché la coperta è molto corta, ma soprattutto bisogna ritrovare l’equilibrio che manca decisamente. Il centrocampo fa una fatica enorme, la difesa si presta facilmente alle ripartenze e lì davanti Salah è assente da tre partite. Mercoledì inizia la Champions, speriamo che in coppa la musica sia decisamente diversa, perché la scalata della Premier è davvero dura.

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4 risposte a “Sfortunati ma colpevoli”

  1. Avatar Benedetta Tello
  2. Avatar Carlo
  3. Avatar Gennaro Ricciardi
  4. Avatar Claudio Boffa Tarlatta

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