A testa bassa

Serviva un’impresa titanica a questo Liverpool per ribaltare un risultato netto, chiaro che lasciava spazio solo ad un miracolo calcistico che questa squadra era riuscita a realizzare anche in passato. Stavolta però i ragazzi di Klopp non avevano i mezzi tecnici e lo spirito per regalare un sogno ai propri tifosi. Troppi i goal da ribaltare davanti ad un Santiago Bernabéu gremito che forte dei 3 gol di vantaggio ha visto ancora una volta, per l’ennesima volta, vedere vincere il Real Madrid e qualificarsi con merito ai quarti di finale di Champions League.


Non è il risultato finale quello a far disperare i tifosi dei Reds, non è neanche il passivo di 6 goal a 2 a fare male agli amanti del Livebird ma è l’atteggiamento arrendevole di una squadra che non è riuscita a tirare fuori lo spirito giusto per provare a realizzare un’impresa titanica.

Un’impresa proibitiva per questo Liverpool che si presenta al Bernabéu con:

PRIMO TEMPO

Il 4-2-3-1 del Liverpool appare offensivo solo sulla carta, ma il Real Madrid non sbaglia l’approccio al match in quello che resta il suo giardino di casa, e incanala il match subito sui binari giusti, quello del palleggio e del possesso palla. Ritmi che l’encombiabile Milner e Fabinho fanno fatica a leggere davanti alla tecnica e alla precisione del fraseggio di Kroos e Modrić affiancati dalla fisicità e dal dinamismo di Camavinga e Valverde.

Gli uomini di Ancelotti iniziano a cercare il goal che metterebbe la parola fine sulla qualificazione a partire dal 13’ minuto quando Alisson compie un prodigio sul solito Vinícius che colpisce a botta sicura da pochi metri ma trova l’opposizione del suo connazionale. Al 19’ Camavinga prova un destro violento dalla distanza ma è la traversa a mantere in partita il Liverpool.

Il quartetto offensivo imbastito da Klopp per provare a ribaltare il pronostico non riesce ad impensierire con continuità la retroguardia delle merengues, e non trova le combinazioni giuste per spaventare le merengues. Tracce di Liverpool intorno alla mezz’ra quando Darwin Núñez ci prova con un tiro a giro dall’out di sinistra che al 32’ che scalda i guanti di Courtois. Un gol servirebbe come il pane ai Reds per accendere la fiammella della speranza e Gakpo prova a testare i riflessi di Courtois con un destro violento che trova l’opposizione del portiere belga.


Finisce qui un primo tempo giocato a ritmi sostenuti da entrambe le squadre che termina a reti inviolate.

SECONDO TEMPO

La seconda frazione rispetta il canovaccio tattico della prima parte di gara in cui il Real Madrid abbassa i ritmi con il palleggio e il Liverpool fa fatica a pressare e a riconquistare il pallone.
Al 52’ un errore in fase di impostazione di Robertson libera Benzema a tu per tu contro Alisson ma è ancora il portiere dei reds a vincere il duello con il capitano del Madrid.

Klopp prova a cambiare il volto dell’attacco inserendo Firmino ed Elliott al posto di Núñez e di un Diogo Jota ancora lontano dalla migliore condizione fisica ma sono ancora i padroni di casa a rendersi pericolosi con un colpo di testa di Valverde che per poco non trova il gol del vantaggio servito splendidamente dal piede preciso di Luka Modrić.


Il Liverpool sembra gettare la spugna con il passare dei minuti, poco ritmo e poca tecnica nelle gambe con il cronometro che rappresenta un ulteriore ostacolo che stasera appare insormontabile davanti al palleggio della squadra che 10 mesi fa ci ha visto sfilare il titolo di Campioni d’Europa e che forse ha minato le certezze di una squadra che sembrava funzionare come un orologio. Benzema fa le prove generali sparando sopra la traversa un destro che non avrebbe lasciato scampo ad un Alisson mai domo al minuto 68’.

Poco meno di 10 minuti più tardi, l’imbucata di Camavinga trova il posizionamento non corretto di Konaté, Van Dijk prova a rimediare ma il rimpallo premia Vinicius che appoggia il pallone per Karim Benzema che a porta sguarnita deposita in rete il gol dell’1-0.


Termina quindi con una sconfitta l’avventura europea del Liverpool che stasera non ha dimostrato le motivazioni giuste per poter superare un Real Madrid forte di un vantaggio clamoroso raccolto nella partita di Anfield.


Una stagione storta, avara di soddisfazioni si infrange ancora contro una squadra che non riusciamo a superare ma stavolta nel computo delle due partite si è avuta la sensazione di una superiorità tecnica e mentale di un avversario che in questa stagione si è dimostrato superiore.


Adesso le forze e le energie del Liverpool dovranno incanalarsi sulla Premier League e sul quarto posto da raggiungere: l’unico obbiettivo stagionale rimasto per salvare una stagione avara di soddisfazioni per gli amanti della squadra più bella del mondo.

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Una risposta a “A testa bassa”

  1. Avatar Giovanni Marchio

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