L’antidoto per il sogno

Nella giornata di domani ad Anfield arrivano le Bees del Brentford e il Liverpool si prepara a creare un antidoto contro il veleno delle api del distretto ovest di Londra, per continuare il sogno di una incredibile rimonta verso il quarto posto e la qualificazione alla prossima Champions League.

Dal ribaltone del bigmatch contro l’Arsenal di un mese fa, 0-2 in un amen per poi trovare il pareggio in extremis, la squadra ha iniziato a ingranare le marce alte, vincendo le ultime cinque in Premier League con un solo clean sheet, ma con la bellezza di 16 goal fatti, più di 3 di media a gara.

Un semplice accorgimento tattico di Klopp, spostare Alexander-Arnold in posizione più centrale nella fase offensiva, da mezzala aggiunta con compiti anche di costruzione (6 assist nell’ultimo mese), la luce finalmente mostrata da Gakpo in versione Firmino 2.0, la ritrovata forma di Mo Salah – 6 gol nelle ultime sei – e il ritorno al momento giusto di due pedine fondamentali come Diogo Jota e Luis Díaz, hanno ricreato la macchina offensiva infermabile vista nel recente passato, ma poche volte in questa stagione, permettendo alla squadra di mantenere vive le speranze di centrare un posto Champions, assolutamente impensabile dopo la débâcle dell’Eithad e lo scialbo pareggio casalingo contro il Chelsea.

Ad Anfield però arriva il Brentford di Frank, che all’andata ha battuto i Reds con una partita tutta di ripartenze terribili, lasciando completamente il possesso agli avversari, ma punendoli ogni volta che c’è stata occasione, pur giocando senza il suo miglior giocatore, Toney. Era la prima del 2023, che ha avviato un poker con tre sconfitte e un pari osceno contro Brentford, Brighton, Chelsea e Wolverhampton, non proprio il miglior momento di forma per la banda di Klopp che fortunatamente arriva a questa con tutt’altro piglio.

Le Bees sono comunque una squadra tosta, vengono dalla vittoria esterna col Chelsea e dalla rimonta vincente degli ultimi minuti contro il Forest e sarebbero ancora in corsa per un posto in Europa, visto che distano cinque punti dal Brighton, sesto. Non sono nemmeno una squadra che fa fatica a fare risultato lontano da casa, avendo conquistato già quattro vittorie esterne, tra l’altro subendo solo un goal.

Nelle trasferte stagionali hanno avuto un andamento da montagne russe, con sconfitte sonanti, pareggi pirotecnici, vittorie con clean sheet e sconfitte senza gol come nelle ultime tre battute d’arresto contro Everton, United e Wolverhampton, ma anche con la gemma dell’Eithad di metà novembre.

Molto gira attorno alla partita di Ivan Toney, 20 goala in stagione dietro solo al mostro Haaland e a Harry Kane, perno offensivo e tecnico di un 3-5-2 che varia nel 4-3-3 a seconda della qualità dell’avversario, quindi probabile che ad Anfield vedremo una formazione più accorta con molti uomini dietro la linea della palla, in attesa di sfruttare le ripartenze e le disattenzioni della squadra avversaria, che per il Liverpool sono all’ordine del giorno, anche in questo magico periodo. Dubbio maggiore per Frank è quello di usare Dasilva dal primo minuto o a partita in corso, dove può far male con le sue qualità tecniche di dribbling e tiro, come nell’azione del 2-1 a fine recupero contro il Nottingham.

Per il resto occhio all’ottimo Mbeumo sulla fascia destra, sempre pronto a puntare l’uomo e a mettere palloni pericolosi in area e occhio alle ripartenze che hanno fatto male all’andata e che sono stati un punto debole per tutta l’annata Reds.

Klopp probabilmente si affiderà alla solita formazione di quest’ultimo mese che ha dato ottimi risultati, con Jones diventato titolare inamovibile sulla mediana a 3, insieme col ritrovato Fabinho, a cui può essere affiancato capitan Henderson o Elliott, a seconda se si vuole un centrocampo più muscolare o più tecnico e offensivo.

Davanti i sicuri dovrebbero essere Gakpo, ormai calato al 100% nel ruolo che fu di Bobby Firmino e autore di 2 goals e 2 assists nelle cinque vittorie, oltre al solito Salah, con un dubbio sull’ultima pedina del tridente tra il caldissimo Diogo Jota (5 gol e 1 assist nella striscia), il rientrante Luis Díaz, già in gol alla prima partita dopo il lungo stop o a Núñez, finito un po’ ai margini nell’ultimo periodo, ma titolare nell’ultima contro il Fulham.

Dietro si chiede a Van Djik di mettere da parte le amnesie difensive mostrate anche contro il Tottenham e ritornare Superman, guidando da generale la difesa, tentando di non dare speranze al Brentford, aiutato anche da San Alisson, eroe anche nell’ultimo clean sheet di qualche giorno fa.

La chimica di squadra può portare a trovare l’antidoto per fermare le api terribili del Brentford, continuare la striscia vincente e tenere ancora accesa la fiammella della Champions League.

Non dipende solo da noi, ma senza il nostro contributo la fiamma si spegne.

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