Nel segno di Darwin

Nel segno di Darwin Núñez, il Liverpool vince una partita folle dopo aver fatto del suo meglio per complicarsi la vita fino a far sembrare i 3 punti una lontana fantasia. Gli uomini di Klopp sono arrivati sul campo del Newcastle forti della revocata squalifica di Alexis McAllister, che ha permesso all’argentino di partire titolare, finalmente nel suo ruolo naturale grazie all’innesto di Wataru Endo nella posizione di numero 6.

PRIMO TEMPO

Questa idilliaca condizione era però destinata a durare poco. Dopo una partenza dove le due fazioni si erano scambiate qualche occasione, i ragazzi in rosso si sono decisamente lasciati sfuggire la partita. Prima un dubbio cartellino giallo a Trent Alexander-Arnold, reo di aver gettato via il pallone dopo essere stato spinto a terra da Anthony Gordon, e poi un gol segnato dallo stesso ex giocatore dell’Everton dopo un errore commesso proprio dal vice capitano dei Reds, hanno messo la partita in discesa per i “Toons.”

Il momento più buio della partita del Liverpool doveva però ancora arrivare e non si è assolutamente fatto attendere, presentandosi al minuto numero 28 sotto la forma del cartellino rosso che il direttore di gara John Brooks ha sventolato verso Virgil Van Dijk. La situazione di emergenza ha poi costretto Jürgen Klopp a togliere dal campo Luis Díaz per rinforzare la linea difensiva, orfana del capitano dell’Olanda, inserendo Joe Gomez.

A tenere in linea di galleggiamento la squadra del Merseyside è stato poi, per l’ennesima volta dal suo arrivo, Alisson Becker. Il brasiliano è stato infatti costretto a presentare una candidatura per la parata della stagione respingendo con l’aiuto della traversa un potentissimo tiro al volo di Miguel Almirón.

SECONDO TEMPO

Nella seconda frazione, il Newcastle ha poi provato a controllare la partita sfruttando la superiorità numerica piuttosto che preoccuparsi di chiuderla, approcciando gli ultimi 45 minuti con una inusuale lentezza, facendo circolare molto il pallone nella sua metà campo, creando però vari pericoli con dei cross dalle fasce come quello che Almirón non è riuscito a convertire pochi minuti dopo la ripresa delle ostilità.

Sono proprio Anthony Gordon prima e lo stesso Almirón poi a creare le due occasioni più grandi del secondo tempo bianconero, entrambi partendo palla al piede da una posizione profonda sulla rispettiva fascia ed accentrandosi per minacciare la porta di Alisson, ma i loro tiri sono finiti per spegnersi uno sul fondo ed uno sul palo. A decidere il risultato sono poi state però le sostituzioni, Eddie Howe si è infatti ritrovato a togliere dal campo alcuni degli uomini che più di tutti avevano messo in difficoltà la “backline” della squadra ospite, rimpiazzandoli con giocatori che non sono stati in grado di mantenere viva quella pericolosità. D’altra parte, i cambi operati da Klopp hanno totalmente cambiato l’andamento della gara: Elliot, Jota e il giovanissimo Jarell Amorin Quansah sono stati bravissimi a proseguire l’ottimo lavoro “di fatica” fatto dai loro compagni per evitare il raddoppio degli avversari continuando a spingere per un pareggio.

Come è ovvio che sia però, le telecamere e i riflettori a fine gara sono stati tutti puntati su Darwin Núñez, protagonista assoluto di una improvvisa rimonta, entrando al 77esimo per mostrare al mondo la freddezza che tanto gli è stata contestata fin dal suo arrivo ad Anfield, presentandosi davanti a Pope in due occasioni e capitalizzando prima su un brutto errore di Botman e poi su una ottima palla di Salah, mandando in visibilio l’away end del St. James’ Park di Newcastle con due conclusioni assolutamente imparabili.


Dopo 3 giornate il Liverpool si trova quindi a sette punti, ancora imbattuto nonostante due trasferte in 2 campi particolarmente ostici e si prepara ad accogliere in casa sua il nuovo Aston Villa di Unai Emery; squadra particolarmente ostica che proprio ieri si è imposta per 3-1 sul Burnley e che in settimana incrocerà le lame con l’Hibernian in una gara valida per il ritorno dei playoff di Conference League.

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  1. Avatar Armando Todino

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