Lasciamoci tutto alle spalle

Dopo le ingiustizie arbitrali e le annesse frustrazioni subite al Tottenham Hotspur Stadium, i Reds torneranno a disputare una partita di Europa League ad Anfield dal lontano 2016, contro la capolista belga Royale Union Saint-Gilloise.

La vigilia della seconda giornata dei gironi di Europa League ci vede primi in classifica dopo l’agevole rimonta per 3-1 in casa degli austriaci del LASK, mentre i nostri prossimi avversari non sono riusciti a spingersi oltre il pareggio per 1-1 contro il Tolouse.

© Liverpool FC

Se da un lato il Liverpool arriva a questo match in un periodo di forma senza dubbio smagliante, dall’altro potrebbe aver accusato psicologicamente la pesantissima sconfitta di Londra, viziata da oscure decisioni arbitrali che saranno oggetto di discussione ancora per giorni. Partite perse in quel modo possono generare davvero tanta frustrazione per chi scende in campo e per chi prepara giorno per giorno le partite nei minimi dettagli, ma sta solamente all’allenatore trasformare tale rabbia in determinazione, piuttosto che nervosismo e mancanza di lucidità. Ciò è fondamentale, perché la stagione è appena iniziata e sicuramente ci imbatteremo in altri errori arbitrali, visto il calibro davvero scadente a disposizione dalla PGMOL.

Una reazione positiva, dunque, è cruciale per dimostrare che siamo tornati ad essere un Liverpool solido psicologicamente, capace di rimanere concentrato sul campo senza cadere in complottismi nocivi e senza dubbio demotivanti, che potrebbero rendere futile e insufficiente anche una condizione atletica perfetta come la nostra attuale. Un ragionamento abbastanza intuitivo potrebbe far pensare che una partita del girone di Europa League, ad Anfield, contro una squadra sicuramente non blasonata, potrebbe calzare a pennello per rimettere l’umore a posto.

Premettendo che ogni avversario debba essere rispettato, non solo per una questione sportiva, ma anche per non sottovalutare match che potrebbero avere risvolti inattesi e pericolosi, bisogna tuttavia ammettere che il ragionamento di cui sopra non può essere del tutto biasimabile. Uno dei pochi lati positivi del non disputare la Champions League può essere proprio questo: affrontare avversari oggettivamente di caratura inferiore non solo per far rifiatare le artiglierie pesanti, ma anche per permette alla squadra di riacquisire fiducia e ottimismo dopo eventuali delusioni in campionato, magari con un dispendio di energie più contenuto.

Come detto però, prender coscienza del fatto che avrebbe potuto capitarti di peggio in questo tipo di match, non deve portare a sottovalutare la competizione e l’avversario: la Royale Union Saint-Gilloise (oppure semplicemente Union SG) è in testa al campionato belga assieme al Gent, con ben 19 punti e tre vittorie di fila, e soprattutto carico di scrivere una pagina di storia all’Anfield. Ora, il campionato belga non è sicuramente fra i top mondiali, ma ha una tradizione di assoluto rispetto a livello europeo e sforna, da anni ormai, talenti cristallini, dimostrando che il calcio nelle fiandre si mastica e non poco.

A render più equilibrato il match sarà un più che probabile e massiccio turn over da parte di Klopp, visto che disputare 70 minuti in dieci e ben 27 minuti in nove uomini contro il Tottenham sarà stato indubbiamente massacrante. È lecito, dunque, aspettarsi una formazione molto simile a quella vista in Austria, con tante pedine che non hanno preso parte alla partita di sabato, come i vari Kelleher, Konaté, Endo, Gravenberch, Elliott, Doak o Tsimikas.

Viste le espulsioni di Jota e Jones in campionato, è probabile che questi vengano impiegati domani dal primo minuto, così come il riposato Núñez, che nelle prossime partite avrà il posto assicurato anche in campionato, complici l’infortunio di Gakpo e, appunto, l’espulsione del portoghese. Riposeranno invece con ottime probabilità Díaz e Salah, pronti a subentrare dalla panchina se il match dovesse inaspettatamente prendere una piega storta.

Una vittoria domani, doverosamente auspicabile a prescindere dal turn over, rappresenterebbe esclusivamente tre punti in classifica e non “un passetto in avanti per chiudere anticipatamente l’agevole pratica gironi”, concezione di chi è frettoloso di concentrarsi univocamente sul campionato. L’inizio a rilento contro il LASK è un campanello d’allarme e un messaggio molto chiaro: ad Anfield ci saranno novanta minuti da giocare con la massima concentrazione, lucidità e soprattutto con la serenità di chi si è lasciato alle spalle gli errori e gli orrori di una delle pagine più sconfortanti degli ultimi anni della Premier League.

«
»

Una risposta a “Lasciamoci tutto alle spalle”

  1. Avatar Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *