Ultima gara del girone E di Europa League, i Reds scendono in campo nel glorioso complesso del Lotto Park di Bruxelles e perde l’ultima partita del gruppo contro l’Union SG.
Per chi mastica calcio da qualche anno forse è rimasto affezionato al vecchio Astrid Park, il glorioso stadio dell’Anderlecht. Gli avversari, per una “particolare” regola UEFA non possono giocare nel loro impianto lo Stade Joseph Marien, incastonato tra un parco pubblico e un quartiere residenziale, vincoli paesaggistici e di belle arti rendono impossibile ogni intervento di ammodernamento.
Il Liverpool con la qualificazione già assicurata, schiera una squadra (anche in vista dell’incontro di Domenica) piena di seconde e terze linee. Partite del genere sono anche l’occasione per dare spazio e minutaggio a chi magari è poco impiegato nel corso della stagione. I Reds scendono in campo con la seguente formazione:
PRIMO TEMPO
L’Union scende in campo con l’undici titolare, agguerriti e ben messi in campo dal tecnico Blessin, una squadra che con sei punti di vantaggio proprio sui rivali cittadini dell’Anderlecht. Fin dalle prime fasi si capisce che non sarà una serata facile, mancano i punti di riferimento, la spina dorsale della squadra che spesso appare smarrita e confusionaria.
Anche se sulle fasce Doak e il rientrante Gordon (davvero una gioia rivedere il ragazzo in campo) sono gli unici che creano dei grattacapi. L’Union sulle ripartenze da sempre la sensazione che può far male in ogni momento, il nostro centrocampo con Endo, Jones e Elliott sembra abbastanza leggerino e facilmente perforabile. Arriva il 32’ e l’Union passa in vantaggio su una palla persa male Nilsson innesca Amoura che solo davanti a Kelleher dopo aver vinto un rimpallo, lo batte inesorabilmente.
VAR in azione per posizione sospetta, solita scena che raffredda tutto e tutti, per poi senza nemmeno vedere le linee tracciate il goal viene convalidato. Belgi meritatamente in vantaggio. I nostri ragazzi non si perdono d’animo e al 38’ con Jarell Quansah arriva l’inaspettato pareggio, il giovane centrale stoppa la palla al centro area su azione d’angolo e indisturbato con un bel tiro buca l’incolpevole Moris.
Prima rete per il giovane con la nostra maglia, dopo quella annullata a Tolosa. Altri quattro minuti per arrivare al 43’ e Puertas riporta in vantaggio l’Union con una leggera complicità del nostro giovane portiere irlandese, non proprio impeccabile in questa occasione.
SECONDO TEMPO
Le squadre rientrano in campo e vediamo subito i primi due cambi, con Gomez e Gravenberch che sostituiscono rispettivamente Konaté ed Endo. Anche con i nuovi innesti la musica non cambia, sprazzi di personalità da parte nostra ma sostanza e qualità anche da parte dei gialloblù, che prima si vedono annullare la terza rete di Amoura per un precedente fallo di mano, e poi Nilsson sbaglia una facile occasione di testa solo davanti a Kelleher non inquadrando la porta.
Altri due innesti per noi con Núñez e Scanlon che subentrano a Doak e Chambers. Il possesso palla rimane sempre a nostro vantaggio, ma le occasioni continua a produrle l’Union, solo un paio di ottimi interventi di Kelleher ci tengono in partita e riscattano le indecisioni mostrate sulle reti subite. Nel complesso rimane sempre una riserva affidabile il ragazzo. Ultima sostituzione è la volta di McConnell che sostituisce Kaide Gordon.
Nel finale la partita si fa molto aperta con occasioni da ambo le parti. Peccato, anche questa volta come a Tolosa con un po’ di fortuna e convinzione si poteva strappare un pareggio, ma la testa (giustamente) era già proiettata a Domenica.
La fa sua l’Union per quello che ha messo in campo, per loro era la partita, l’evento che tutti aspettavano, noi non l’abbiamo sottovalutata, ma a qualificazione raggiunta Jürgen Klopp logicamente ha fatto le sue scelte avendo il Manchester United e una leadership in Premier da difendere Domenica ad Anfield.
Ritorniamo da questa trasferta in terra belga con elementi e dati che sicuramente il nostro staff saprà come interpretare, giovani riserve che si avvicinano sempre di più alla prima squadra, una prima squadra dove il livello davvero è altissimo.
Lo fanno con discrezione e impegno, sperando di avere altre occasioni come queste. Adesso non ci resta che attendere i sorteggi per vedere a marzo dove andremo a giocare. L’Europa League entra nel vivo e diventa un obiettivo imprescindibile per la nostra stagione.
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