Ci saranno torrenti di lacrime.
E ci saranno emozioni, estuari di emozioni che sfoceranno in fiumi, mari e poi oceani di commozione.
Profonde, dai diversi colori.
Che si confonderanno con orizzonti dove ogni cosa si mescolerà con l’altra creando un pomeriggio colmo di suggestione.
Ci saranno cori.
Per novanta e più minuti.
Cuori batteranno all’unisono.
Ci saranno sciarpe che voleranno sul prato, dopo, e braccia protese, e baci gettati, e mani e voci cadenzeranno un solo nome, come accadde nell’ultima volta di quello che creò la leggenda, issandosi sul gradino più alto nella memoria di chi tifa Liverpool, Bill Shankly, con il quale Jürgen Klopp condividerà quel gradino.
Fatti appena più in là, Bill.
Appena un poco.
Ecco così, che in due ci stiamo perfetti.
E magari metti la mano qui, sulla mia spalla.
Ed abbracciami.
Perché siamo una cosa sola, adesso, sotto il tetto di questo stadio magico.
Ci saranno immagini che scorreranno come in un film, lungo nove anni.
Una avventura calcistica che assumerà i connotati di un’era.
Sarà impossibile in quei novanta e più minuti ricordare ogni immagine di quel film.
Io ne ho due nel cuore, due immagini che porterò con me per sempre.
Jürgen sepolto dall’abbraccio dei suoi dopo il goal di Lallana a Norwich, il go<l del 5 a 4, con gli occhiali che saltano dal suo naso, e finiscono sull’erba di quel prato che Klopp non percorrerà più, forse.
E lui con tutta la squadra sotto la Kop a cantare You’ll Never Walk Alone, dopo la notte nella quale il Liverpool sgretolò il Barcellona in una delle partite più indimenticabili nella storia dei Reds.
Due immagini.
L’unione con la squadra e quella con il suo popolo.
Shankly unì la gente al Liverpool.
Klopp ha forse ampliato quel sentimento, legando squadra e popolo in un solo indissolubile nodo gordiano.
Che nessuna spada del tempo potrà mai tagliare.
Ci saranno lacrime, emozioni, commozione.
E ci sarà anche Liverpool – Wolverhampton.
Una partita che non potrà mai essere come le altre.
E che non sarà una partita.
Perché gli occhi saranno tutti su di lui, su Klopp.
Liverpool – Wolverhampton sarà solo il contorno al suo addio.
Addio.
La sola parola crea un groppo alla gola.
L’addio di Jürgen Klopp.
Ciao, uomo dal sorriso dolce.
Ciao, rosa di Liverpool.
Sei nella leggenda.
Non ne uscirai mai.
Non sarai mai solo, ogni volta che il Liverpool sarà in campo, tu sarai con noi.
Nei nostri cori.
Nei nostri cuori.
Per sempre.
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