Il Liverpool, in una partita piena di tensione, raccoglie un ottimo punto dopo aver rimontato due volte l’Arsenal: finisce 2-2 all’Emirates.
Prova di carattere, sofferenza e solidità della squadra di Slot che, dopo i quattro punti conquistati contro Chelsea e appunto Arsenal nel giro di una settimana, non si può più definire sorpresa.
I Reds devono fare a meno di Jota, Alisson, Bradley, Chiesa e Elliott per questa partita. Non ci sono sorprese nell’undici iniziale: semplicemente Slot preferisce Jones a Szoboszlai. Questa la formazione:
PRIMO TEMPO
L’Arsenal come da pronostico parte forte senza però trovare spazio contro un Liverpool attento a chiudere tutti gli spazi. Ma al 10’, un lancio apparentemente innocuo di White dalla propria metà campo pesca Saka lasciato colpevolmente in gioco da Robertson. Lo scozzese poi, si fa saltare troppo facilmente da una bella sterzata del 7 inglese che infila la porta di Kelleher con una botta sotto la traversa che porta in vantaggio i suoi. Esplode l’Emirates.
Ma la gioia dei padroni di casa dura però solo otto minuti: Díaz, in difficoltà oggi contro un attentissimo Partey schierato terzino destro da Arteta, spizza il calcio d’angolo battuto da Alexander-Arnold, servendo al centro dell’area Van Dijk che di testa porta la gara sull’1-1.

Tutto da rifare per i Gunners con il Liverpool che tira un sospiro di sollievo. Ma l’Arsenal da qui in poi cresce, soprattutto col palleggio a centrocampo e con Saka che sulla destra trova vita facile con Robertson non in serata. Però le occasioni scarseggiano e l’errore del Liverpool in questa fase della partita è quello di regalare troppe punizioni all’Arsenal, che ha nei calci piazzati la sua forza principale.
Da uno di questi calci di punizione, infatti, i Gunners trovano il nuovo vantaggio con Merino che trova il goal di testa su cross perfetto di Rice. Revisione al VAR inutile, con Van Dijk tiene in gioco il centrocampista spagnolo.
I Reds, subìto il colpo, provano a rispondere con MacAllister, ma il colpo di testa dell’argentino è debole e si spegne tra le braccia di Raya. Si chiude così una prima frazione di gioco in cui l’Arsenal si è fatto preferire a un Liverpool troppo disordinato nell’impostazione di gioco.
SECONDO TEMPO
Nella ripresa i Reds sembrano entrare con più cattiveria e concentrazione ma Gabriel, dopo essersi tuffato per prendersi un fallo, si fa male e interrompe più volte il gioco buttandosi a terra per ricevere cure mediche. Alla fine è costretto ad uscire, al suo posto Kiwior.
I Reds ci provano con Salah, in ombra fino a quel momento e mal servito dai compagni, ma il tiro dell’egiziano è respinto da Raya. L’Arsenal, forte del vantaggio, decide di chiudersi in difesa, lasciando l’iniziativa al Liverpool che però non trova la giocata illuminante per impensierire gli avversari. Slot decide quindi di cambiare Mac Allister, Robertson e Díaz, dentro Szoboszlai, Tsimikas e Gakpo.
La partita non cambia d’inerzia con il Liverpool sicuramente più propositivo rispetto al primo tempo ma che fa fatica a trovare spazio nella trincea della squadra di Arteta che a sua volta ha deciso di non giocare più e di rallentare e spezzettare il gioco più possibile. Al 66’ viene infatti ammonito il portiere Raya per perdita di tempo. Al 71’ ci prova Jones in mischia, ma il suo tiro viene respinto.
Nove minuti dopo, all’80’, arriva la prima vera giocata degna del suo nome di Alexander-Arnold che pesca Núñez che si è involato sulla destra. L’attaccante uruguayano è lucidissimo nel far passare la palla in mezzo a due difensori dell’Arsenal e a servire Salah che di prima intenzione batte Raya sul palo lungo e fa esplodere la Travelling Kop. È il goal del 2-2 che chiude una partita che non regala più emozioni.

Un punto che sa di sconfitta per l’Arsenal che scivola a meno cinque dal Manchester City capolista e a meno quattro proprio dai Reds. Un punto che vale tanto invece per il Liverpool di Slot che dimostra che può starci e come nella lotta per le primissime posizioni della classifica.
Un Liverpool meno elettrizzante e spettacolare, ma un Liverpool solido, capace di soffrire e più cinico. Non è ancora il Liverpool di Slot, per quello ci vorrà tempo, ma è un Liverpool che, nonostante sia stato solo un pareggio, mostra il suo potenziale e sarà competitivo per il resto della stagione.
Il prossimo appuntamento ora aspetta già in settimana, Mercoledì in trasferta a Brighton, per giocarsi l’accesso ai quarti di finale di Carabao Cup.
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